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Ronaldo protesta furioso ma a testa bassa, conosce bene chi ha davanti: non è un arbitro qualunque

Il faccia a faccia tra CR7 e il direttore di gara brasiliano, Daronco, catalizza l’attenzione durante il match tra Al-Nassr e Al-Ahli. Il fischietto sudamericano è molto noto per la ‘personalità’ con la quale interpreta il ruolo.
A cura di Maurizio De Santis
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Cristiano Ronaldo china la testa davanti all'arbitro Anderson Daronco.
Cristiano Ronaldo china la testa davanti all'arbitro Anderson Daronco.

Il faccia a faccia compito di Cristiano Ronaldo con l'arbitro brasiliano, Anderson Daronco, è un apostrofo di trance agonistica tra la legittima protesta del calciatore e la fermezza delle valutazioni del direttore di gara. L'episodio avviene nella ripresa della sfida di Saudi Pro League tra Al-Nassr e Al-Ahli e testimonia come, a qualsiasi latitudine, a prescindere dalla posta in palio o dall'importanza e dal coefficiente di difficoltà del torneo, le reazioni dei calciatori sono sempre le stesse. È solo questione di dissolvenze che portano gli attori su altri campi ma il copione recitato a braccio è abbastanza semplice.

Il protagonismo dell'ex di Manchester United, Real Madrid e Juventus è iconico. CR7 che si abbandona a una forma di contestazione tanto plateale quanto singolare per il modo in cui affronta e il fischietto sudamericano che per stazza e possanza non passa affatto inosservato. Ha spalle abbastanza larghe per prendere di petto ogni situazione, anche le più calde e scabrose.

La protesta accesa di CR7: chiede un calcio di rigore.
La protesta accesa di CR7: chiede un calcio di rigore.

Oltre alla divisa e al potere a essa legato c'è anche un fisico che pure aiuta a tenere a bada i bollenti spiriti. Tra questi, anche quelli di Ronaldo che nel secondo tempo perde le staffe e chiede con veemenza un calcio di rigore. Non ha dubbi, per lui il contatto in area merita il tiro dal dischetto. E corre verso Daronco per affrontarlo e dirgliene quattro. Arrivato a meno di un metro, si stoppa improvvisamente, mette le braccia dietro la schiena, parla in maniera compulsiva ma lo fa senza mai guardare il direttore di gara negli occhi e muovendo ripetutamente il campo.

Il faccia a faccia tra Cristiano Ronaldo e l'arbitro brasiliano, Daronco.
Il faccia a faccia tra Cristiano Ronaldo e l'arbitro brasiliano, Daronco.

La reazione del fischietto brasiliano è glaciale: fa sfogare il giocatore, lo fissa dritto con uno sguardo che potrebbe incenerirlo poi fa un semplice gesto col dito e mette fine a quella gazzarra lasciando Ronaldo sul posto, senza parole. Lui che è abituato ad avere sempre l'ultima manda giù il boccone amaro ma in bocca gli resta il dolce sapore di una vittoria (4-3) ottenuta grazie anche a una sua doppietta. In particolare alla prima rete "fantasma" per le condizioni ambientali in cui è realizzata: il fumo delle torce accese dai tifosi è tale da rendere invisibile la porta dell'Al-Ahli.

A fine match, sbollita l'adrenalina, CR7 fa un altro gesto altrettanto emblematico, che gli fa onore. Al triplice fischio si avvicina a Daronco, ne richiama l'attenzione, gli tende la mano e gliela stringe scambiando con lui qualche battuta. Una sorta di chiarimento e di ‘scuse' per quanto accaduto poco prima. Non intendeva mancargli di rispetto e poi la vittoria e il bottino di reti (9 in 6 presenze) segnate finora in campionato gli stampano in faccia il sorriso della soddisfazione.

Quanto all'arbitro brasiliano, viene da chiedersi: cosa si faceva lì? perché ha diretto un match della Saudi Pro League? Può farlo in base a un accordo tra la Confederazione asiatica e al Conmebol che indica il nome del direttore di gara che potrà essere utilizzato in quel campionato. Prima di Daronco, c'era stato un altro brasiliano designato per Arabia Saudita: Ramon Abatti Abel aveva arbitrato la partita tra Al-Hilal e Al-Ettifaq.

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