Ronaldo mostruoso, aveva previsto il gol al 95′: “Mi è arrivato questo messaggio”
Ci sono i giocatori forti, poi quelli molto forti, infine i campioni. E poi c'è gente come Cristiano Ronaldo, fuoriclasse dello sport che sono circondati da una polverina magica che sparge un'aura di prodigio intorno a tutto quello che fanno. I tifosi della Juventus sanno bene di cosa si tratta, per aver vissuto queste sensazioni sia da avversari – quando applaudirono la rovesciata da sogno di CR7 all'Allianz Stadium in maglia Real Madrid – sia da suoi tifosi, come in occasione della tripletta in Champions all'Atletico. In nessun altro modo si può spiegare cosa hanno provato mercoledì sera i sostenitori del Manchester United, quando il portoghese ha messo il pallone in fondo alla rete del Villarreal al 95′, ovvero pochi istanti prima del fischio finale.
La rete di CR7 ha completato una rimonta ormai insperata per i Red Devils, finiti sotto per la rete di Paco Alcacer ad inizio ripresa e rimessisi in parità grazie al gran sinistro da fuori area di Alex Telles. Poi all'ultimo respiro la zampata di Ronaldo sulla quale Rulli nulla ha potuto e l'esplosione di Old Trafford. Per il sei volte Pallone d'Oro si tratta del gol numero 136 in Champions League, permettendogli di allungare come primatista su Messi che è secondo a quota 121. Scendendo in campo contro il Villareal, inoltre, il campione di Funchal ha staccato Iker Casillas come numero di presenze nella massima competizione continentale: adesso è recordman solitario a 178 partite giocate, di cui la prima nel 2003, ovvero 18 anni fa.
La longevità di questo cannibale è pari solo all'incrollabile fiducia nei propri mezzi, un'autostima mostruosa che è alla base dei suoi successi personali e conseguentemente di squadra. L'ennesima prova si è avuta anche mercoledì sera, quando il suo ex compagno Rio Ferdinand ha rivelato dai microfoni di BT Sports nel dopo partita il messaggio inviatogli poco prima da Ronaldo: "Non ho giocato bene oggi, ma sapevo che avrei segnato".
Una fede incrollabile che spiega meglio di qualsiasi statistica o immagine perché poi in campo succedono cose che sembrano appartenere quasi ad un'altra dimensione. "Questa è la fiducia che ha, la squadra si nutre di questo – spiega Ferdinand, che in tema di carisma e personalità non è l'ultimo arrivato, essendo stato il capitano di un Manchester United stellare – Quando hai un giocatore come Cristiano Ronaldo negli spogliatoi come tuo compagno, lui ti dà vita. Negli ultimi minuti c'è quella sensazione di vita, di speranza. Sai che se arriva l'occasione, lui la prenderà. Ti permette di rilassarti, non senti la pressione del tempo che passa e il ticchettio dell'orologio". Ed a quel punto accade la magia…