Ronaldo getta la maschera: Messi è la sua ossessione, è per lui che vuole lasciare lo United
Nelle ultime ore Cristiano Ronaldo è tornato a parlare, sia pure soltanto con una risposta ad un post su Instagram che raccontava di come assieme al suo agente Jorge Mendes fosse impegnato in un braccio di ferro col Manchester United per lasciarlo andare via. "Impossibile non parlare di me anche solo per un giorno. Altrimenti la stampa non fa soldi. Sapete che se non mentite non potete attirare l'attenzione della gente. Continuate così, che un giorno magari avrete una notizia giusta", ha scritto CR7 sotto il post.
Al di là delle smentite di rito, tutti hanno capito che il portoghese se ne infischia dei programmi dello United e pensa solo a come capitalizzare nella maniera migliore possibile gli ultimi anni della sua carriera. Dopo aver disertato la tournée in Thailandia, accordandosi col club per fornire come versione ufficiale "ragioni personali", Ronaldo si è ripresentato a Carrington all'inizio di questa settimana assieme al suo agente per ribadire la propria volontà di andarsene.
CR7 è poi tornato ad allenarsi, dopo aver svolto alcuni test medici, ma non ha preso parte alla sessione di squadra, svolgendo solo alcuni lavori individuali in campo. Ed infatti non c'è traccia di lui nelle foto dell'allenamento diffuse dallo United sui suoi canali social. Il portoghese ha anche assistito all'amichevole a porte chiuse vinta dai Red Devils sul Wrexham mercoledì, in cui è andato a segno anche il nuovo arrivato Eriksen, ma la sua lontananza dal progetto di ten Hag è sempre più percepibile.
L'agente di Ronaldo Jorge Mendes sta lavorando 24 ore su 24 per trovargli un nuovo club. Il requisito fondamentale è che giochi la Champions League, anche qualora non sia tra le favorite per vincerla. La motivazione fortissima dell'ex juventino – per la quale anche il Napoli è finito tra le papabili – è infatti puramente egoistica, secondo quanto svela The Athletic, e non ha a che fare con gli obiettivi di squadra. Ronaldo vuole giocare a tutti i costi la Champions, una cosa che lo United non può dargli dopo il sesto posto in campionato dello scorso anno, per consolidare il suo record di gol nella competizione.
Attualmente il 37enne Ronaldo è in cima alla lista dei marcatori di tutti i tempi della Champions League con 140 gol, 15 davanti al rivale Leo Messi, che ha due anni in meno e l'anno prossimo giocherà il torneo con il PSG, potendo chiaramente riportarsi sotto CR7. Per quanto riguarda la sola fase a gironi, il portoghese peraltro è dietro Messi di 3 gol e ci terrebbe a cambiare anche questa classifica parziale. Ma è il primo dato, quello complessivo della Champions, che Ronaldo vorrebbe difendere con le unghie, ben sapendo che si tratta di un primato destinato a resistere molto a lungo, una volta scongiurato il sorpasso di Messi.
In questa ottica, preso atto dei rifiuti dei vari Chelsea e Bayern, e con la tifoseria dell'Atletico Madrid ferocemente contraria, una pista che sta prendendo sempre più corpo nelle ultime ore è quella che porta al ritorno di CR7 allo Sporting, dove tutto ebbe inizio due decenni fa. Il club d'infanzia del cinque volte Pallone d'Oro parteciperà alla Champions dopo essere arrivato secondo nella Primeira Liga e dunque può dare a Ronaldo quello che desidera più di ogni altra cosa: il palcoscenico adeguato al suo status e la possibilità di realizzare altri gol nella competizione. Mendes sta parlando con la società di Lisbona, trovare la quadra sull'ingaggio è ovviamente difficile, ma in questo momento la difficoltà maggiore è convincere lo United a rinunciare al secondo e ultimo anno di contratto di CR7. Il braccio di ferro continua.