Ronaldo getta la fascia di capitano, Del Piero: “Reazione esagerata e sbagliata”
Esagerata. Sbagliata. Alessandro Del Piero non una giri di parole per definire la reazione di Cristiano Ronaldo in nazionale, quando ha lanciato per terra la fascia di capitano e ha abbandonato il campo in maniera polemica. L'arbitro non aveva convalidato la rete che, nel finale del match con la Serbia, avrebbe consegnato la vittoria al Portogallo nella gara di qualificazione al Mondiale di Qatar 2022. "Gol fantasma", così è stata ribattezzata quella marcatura per la sfera deviata da un giocatore serbo quando aveva già oltrepassato la linea di porta.
Un episodio che ha scatenato le proteste di CR7 prima nei confronti dell'assistente di linea poi del direttore di gara: ammonito, ha lasciato il rettangolo verde in maniera polemica sfilando la stringa dal braccio, alzando le braccia e mimando che per lui era finita lì, scagliandola con stizza sull'erba prima infilarsi nel tunnel che conduce allo spogliatoio. Quel gesto, quella mimica furente hanno fatto discutere (Ronaldo rischia anche una sanzione disciplinare) e nell'intervista a ESPN l'ex capitano della Juventus li ha censurati. Non ci si comporta in quel modo, è in sintesi il pensiero dell'ex calciatore bianconero.
Credo sia stata una reazione esagerata – le parole di ‘Pinturicchio' – . Posso capire che Cristiano fosse arrabbiato. Va bene discutere e anche protestare, sono cose che in campo, a caldo, ci stanno pure. Ma buttare via la fascia e continuare a comportarsi in quel modo è troppo. Troppo per un calciatore come lui che della squadra non è solo il capitano ma anche il simbolo.
Furto. Una nazione intera danneggiata. Rialziamoci e andiamo avanti a testa alta. I concetti espressi da CR7 nel post convidiso sui social network poco dopo il pareggio rocambolesco in Serbia. Alla rabbia del campione s'era unita anche quella della sorella, Katia, che addirittura aveva parlato di "inizio della rivoluzione" facendo riferimento a chissà quale macchinazione nei confronti del fratello.
Nessun complotto ma errore puro, come ammesso dal direttore di gara che non ha potuto usufruire di quegli strumenti tecnologici (Var, Goal Line Technology) che oggi sono parte integrante del mondo del calcio. Perché non erano attivi? Semplicemente perché la Uefa – d'accordo con la Fifa – ha deciso di non adottarli per una questione di costi e di impiego sui differenti campi dove sono in calendario le gare di qualificazione alla Coppa del Mondo.