Ronaldo furioso dopo il cambio pronuncia parole pesanti, poi spiega: “Non ce l’avevo col ct”
Quella contro la Corea del Sud non è stata certo la miglior partita della carriera per Cristiano Ronaldo, anzi. CR7 non ha brillato e il Portogallo è uscito sconfitto, senza conseguenze per il primo posto nel girone e la qualificazione agli ottavi di finale dei Mondiali già in cassaforte. Una giornata da dimenticare per il calciatore svincolato e alla ricerca di una nuova avventura professionale, che ha anche polemizzato al momento del suo cambio nella ripresa.
Che le cose oggi non andassero per il meglio per il nervoso Cristiano Ronaldo, lo si è capito in occasione della rete del momentaneo pareggio della Corea del Sud. A fornire l'assist agli avversari è stato proprio il terminale offensivo, con una goffa deviazione con il corpo che ha messo Kim Young-Gwon nelle condizioni di battere a rete. Molto nervoso Ronaldo non è riuscito praticamente mai ad incidere, fino al 65′ quando il tecnico del Portogallo ha deciso di sostituirlo.
Una situazione sorprendente, ma non incomprensibile considerando che il discorso qualificazione era già stato messo in cassaforte nonostante la sconfitta, con Santos che voleva concedere riposo al suo giocatore più rappresentativo. Al momento di tornare in panchina però Ronaldo è apparso molto arrabbiato.
Un'espressione che è tutta un programma e poi dopo aver ceduto la fascia di capitano ecco il labiale galeotto, intercettato dalle telecamere con parole che inizialmente sembravano dirette al suo commissario tecnico. "Hai una fottuta fretta di togliermi, non prendermi in giro!". Insomma, un'atmosfera non troppo serena che il selezionatore ha provato a raffreddare poi in conferenza stampa: "Cristiano è uscito sconvolto perché un giocatore coreano lo stava provocando e Pepe è dovuto intervenire".
Dunque colpa di un avversario che voleva che Ronaldo accelerasse le operazioni? Lo stesso Ronaldo ha poi provato a chiarire: "Quello che è successo è stato prima della mia sostituzione. Il giocatore coreano mi ha detto di andare veloce e io gli ho detto di stare zitto perché non è un'autorità. Non ci devono essere polemiche. È il calore del gioco. Qualunque cosa accada, le cose rimangono sempre in campo. La cosa più importante è che dobbiamo essere uniti. Siamo nella fase successiva. Non solo i giocatori, ma anche i tifosi devono avere fiducia". Restano però non pochi dubbi.