Ronaldo esplode contro Rangnick, il Manchester United è una polveriera: “Perché proprio io?”
Il Manchester United ha colto una vittoria importante mercoledì sera in casa del Brentford, rilanciando la propria rincorsa ad un posto tra le prime quattro in Premier League dopo il doppio passo falso contro Wolverhampton (sconfitta in casa per 1-0) e Aston Villa (pareggio casalingo per 2-2 dopo essere stato in vantaggio 2-0). Ossigeno per Ralf Rangnick che probabilmente non pensava che sarebbe stato così difficile dare una sterzata alla stagione cominciata sotto la gestione altalenante del silurato Solskjaer.
Ed invece, dopo un buon inizio dopo l'arrivo del tecnico tedesco lo scorso 29 novembre, i Red Devils si ritrovano a dover fare i conti con i soliti problemi: mancanza di continuità nei risultati e gestione problematica dello spogliatoio. Dall'infortunato Pogba, che andrà a scadenza a giugno ed appare ormai un corpo estraneo, al caso Martial, messo alla porta in attesa di acquirente, al capitano Maguire retrocesso a panchinaro. E poi c'è il nodo Cristiano Ronaldo, che adesso sta arrivando al pettine, così come già era accaduto quando vestiva la maglia della Juventus.
Accentratore, individualista, cannibale affamato di successi prima personali e poi di squadra, il portoghese – che compirà 37 anni tra un paio di settimane – non accetta di essere messo in discussione, men che meno sostituito. Se la squadra va male è colpa dei compagni, se va bene è perché ci pensa lui con i suoi gol: questo è il mondo di CR7, prendere o lasciare. A Brentford Rangnick ha provato a dimostrare che può esserci un'altra verità: lo United che vince facendo a meno del suo fuoriclasse. E dunque a una ventina di minuti dalla fine – con la squadra in vantaggio 2-0 grazie alle reti di Elanga e Greenwood – ha tolto Ronaldo dal campo, rimpiazzandolo con Maguire e disegnando una formazione più difensiva per proteggere il risultato. Missione compiuta, visto che Rashford – a sua volta entrato qualche minuto dopo – ha segnato il terzo gol ed è stata poi inutile la marcatura dei padroni di casa che ha protocollato il 3-1 finale per i Red Devils.
Un successo prezioso che tuttavia è passato completamente in secondo piano, visto quanto è successo al momento del cambio di Ronaldo. Quando ha visto illuminarsi il numero 7 sul tabellone del quarto uomo, l'attaccante portoghese è apparso prima incredulo, poi ha sciorinato tutto il campionario degli atteggiamenti di chi non si cura assolutamente di voler dare l'immagine dell'uomo squadra, pur essendo in quel momento lo United in vantaggio. Ha prima messo le mani sui fianchi, poi si è incamminato verso il bordo campo col volto incupito, infine una volta in panchina ha scaraventato via il giaccone e da lì ha cominciato a gesticolare e borbottare polemicamente, coinvolgendo anche compagni e membri dello staff nella sua ricerca di una spiegazione alla lesa maestà. CR7 davvero non si capacitava di come il tecnico avesse osato sostituire proprio lui, non accettava che qualcuno potesse pensare che la squadra fosse migliore senza la sua presenza in campo.
A quel punto lo stesso Rangnick si è avvicinato alla panchina e si è chinato verso Ronaldo, provando a spiegargli quello che poi ha detto a tutti nel dopo partita, ovvero che un allenatore è pagato non per soddisfare l'egocentrismo di pochi ma per portare a casa risultati di squadra. "La sua rabbia è normale, da attaccante vuole sempre fare gol. Ed è appena tornato da un lieve infortunio – ha spiegato l'ex deus ex machina del Lipsia ai microfoni – Ma per me era anche importante tenere presente che abbiamo un'altra partita tra tre giorni".
Rangnick ha chiarito che non voleva soffrire come lo scorso fine settimana, quando lo United vinceva 2-0 e ha finito per pareggiare 2-2: "D'altra parte quando ho tolto Ronaldo stavamo vincendo 2-0, lo stesso vantaggio che avevamo nell'ultima partita contro l' Aston Villa, e ho deciso di fare in modo di poter difendere il risultato questa volta. Penso che sistemarsi con una linea a cinque in difesa fosse la decisione giusta. Abbiamo segnato il terzo gol e anche se non siamo riusciti a mantenere la porta inviolata, abbiamo fatto in modo che non accadesse altro".
In conferenza stampa il tecnico tedesco ha ribadito le proprie motivazioni e ha dato ulteriori dettagli sul suo dialogo con Ronaldo dopo la sostituzione. "Mi ha chiesto ‘Perché io? Perché mi tiri fuori?'. E io gli ho spiegato che devo prendere decisioni in base a ciò che è meglio per la squadra e per il club, che cinque giorni fa eravamo nella stessa situazione, vincendo 2-0 a 15 minuti dalla fine, e non volevo ripetere lo stesso errore due volte. Per questo ho cambiato la formazione e credo sia stata la decisione giusta. Cristiano non era contento perché è un attaccante e avrebbe preferito restare in campo e poter fare gol. Ma per noi era più importante essere compatti, avere gambe e più difensori. E quando abbiamo segnato il terzo gol gli ho detto: ‘Capisco che sei ambizioso e che vuoi raggiungere i tuoi obiettivi, ma forse tra qualche anno, quando sarai un allenatore, prenderai la stessa decisione che ho preso io'…".
Rangnick è stato sollecitato a raccontare meglio il suo rapporto col cinque volte Pallone d'Oro e ha smentito qualsiasi frizione: "Sono qui da sei settimane e con Cristiano non ho mai avuto nessun tipo di problema. Gli ho parlato prima delle due partite con l'Aston Villa, di coppa e campionato, e lui mi ha detto che aveva quel piccolo problema fisico. Abbiamo convenuto che sarebbe stato meglio riposarsi e riprendersi, ecco perché non ha giocato in quelle due partite. Oggi era di nuovo a disposizione, per questo è sceso in campo dal 1′. Non mi aspettavo di ricevere un suo abbraccio dopo averlo sostituito. So come la pensano calciatori e attaccanti come lui, hanno sempre voglia di giocare. Ma la cosa più importante è vincere le partite, questo viene sempre prima di tutto il resto".
Dal canto suo, Ronaldo nel dopo partita non ha proferito parola, limitandosi ad un post sul proprio profilo Instagram con cui ha celebrato la vittoria dello United: "Tre punti importanti, ben fatto ragazzi!".