Ronaldo era un Fenomeno anche nel fare feste: svela come organizzava tutto per non farsi scoprire

Quando si parla di ipotetiche classifiche su chi siano i giocatori più forti della storia del calcio, spesso chi dice "Ronaldo" poi specifica il Fenomeno, o "quello vero", per marcare la differenza con quel Cristiano che insiste di essere lui il miglior calciatore di tutti i tempi, senza se e senza ma. Ronaldo Luis Nazario de Lima al suo meglio è stato tecnica purissima espressa alla massima velocità possibile, finché i gravissimi infortuni non lo hanno azzoppato, restituendo una versione ridotta di quello che fu e che i tifosi dell'Inter soprattutto ricordano bene. Infortuni, ma anche una tendenza a non mantenere il peso forma e a fare vita non esattamente da atleta, che il due volte Pallone d'Oro non nega adesso, anzi racconta nei dettagli: riuscire a fare feste e vita notturna senza farsi scoprire era un'impresa non meno difficile di mandare al bar i difensori coi suoi doppi passi ubriacanti.

I ritmi folli di Ronaldo per conciliare la professione di calciatore e la sua passione per la vita notturna
I ritmi da seguire per rispettare gli obblighi col club e al contempo divertirsi come se non ci fosse un domani erano da stacanovista: "Ero coinvolto in tutte le uscite serali. Avevo l'allenamento il lunedì mattina alle 10, ho giocato il sabato e poi sono andato a Parigi. Ho trascorso la domenica a Parigi e quella sera sono andato alla festa. Alle 7 ho preso l'aereo per Madrid, arrivando alle 9 con l'allenamento alle 10. L'ho fatto molte volte".
Del resto, Ronaldo ha avuto subito chiaro che aveva solo due opzioni se voleva godersi la vita senza incorrere in critiche, o peggio, da parte dei tifosi delle squadre in cui giocava. Quello che si vedeva doveva essere solo il Fenomeno dedito al pallone, tutto il resto doveva essere occultato. Guai a farsi beccare o fotografare in giro a tarda ora, magari in compagnia femminile o con un bicchiere in mano, sarebbe stato un disastro.

Per rasentare e non incappare, Ronaldo aveva due possibili modus operandi: "Nella città in cui giochi, o fai una festa in una casa privata o sei spacciato. Quindi ho diversificato, ho viaggiato. Sono sempre stato uno che organizza feste, struttura cose di alto livello. Sono sempre stato attento a rendere tutti felici". In campo e fuori, caro Ronnie… da spettatori abbiamo goduto non poco nel vederti ballare tra gli avversari, felice come era quel bambino magro quando faceva il raccattapalle per il Flamengo.