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Romagnoli verso l’addio come Donnarumma: il Milan avrà un nuovo capitano

Alessio Romagnoli non ha vissuto una stagione esaltante a livello individuale: il capitano del Milan ha perso il posto a favore di Tomori nel girone di ritorno e non è stato inserito nei 33 pre-convocati di Roberto Mancini in vista dei prossimi Europei. Delle gerarchie ben salde, che lo vedono dietro a Kjaer e Tomori, e un rinnovo difficile (va in scadenza nel 2022) lo spingono lontano dal Milan già quest’estate.
A cura di Valerio Albertini
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Quella appena conclusa è stata la stagione più difficile per Alessio Romagnoli da quando veste la maglia del Milan. Il difensore centrale, acquistato dalla Roma nel 2015 per 25 milioni di euro e capitano dei rossoneri da ormai tre anni, ha perso il posto da titolare a favore di Tomori nella seconda parte di campionato e, a causa della scarsa continuità, non è stato preso in considerazione dal ct Roberto Mancini per i prossimi Europei.

La concorrenza di Tomori e la panchina nel girone di ritorno

La stagione inizia in maniera positiva per il 26enne di Anzio, rientrato a metà ottobre dopo la lesione al polpaccio sofferta nel finale della scorsa annata. Il capitano fa coppia fissa con Kjaer e contribuisce a portare il Milan in testa alla classifica. Un paio di errori tra dicembre e gennaio, contro il Genoa e soprattutto contro la Juventus, però, convincono la dirigenza rossonera ad acquistare un altro difensore centrale, da aggiungere alla batteria formata dai due titolari e i giovani Kalulu e Gabbia. Per questo, Maldini prende in prestito Tomori dal Chelsea, con diritto di riscatto fissato a 28 milioni di euro e, inizialmente, l'inglese viene schierato al fianco di Romagnoli per sopperire all'assenza di Kjaer infortunato. L'impatto del classe '97 è notevole, mentre il capitano del Milan subisce clamorosamente Lukaku nel derby e, complice il rientro del danese, perde il posto nella partita successiva contro la Roma.

Da quel momento, il classe '95 gioca solo altre due partite da titolare, contro Verona e Benevento. Tra marzo e aprile subisce un nuovo infortunio al polpaccio che lo costringe al forfait per quasi un mese, ma intanto le gerarchie sono definitivamente cambiate e quello che fino a poco tempo prima era un leader della squadra è costretto a guardare i suoi compagni lottare per la Champions seduto in panchina. Il malumore del ragazzo è tangibile, come raccontato dallo stesso Stefano Pioli, ma Romagnoli si mette comunque a disposizione della squadra senza polemizzare, anche se i rumors su un suo addio a fine stagione si fanno sempre più insistenti. Alla fine il Milan ottiene un piazzamento tra le prime quattro e il capitano è uno dei primi a festeggiare sui social, ma le possibilità che alla fine giochi la Champions con la maglia del Milan sono piuttosto basse.

Le gerarchie e un rinnovo difficile spingono Romagnoli verso la cessione

A 26 anni, Alessio Romagnoli non può permettersi di restare un altro anno in panchina. Replicare la stagione appena conclusa vorrebbe dire fare un grande passo indietro nella sua carriera, che fino a qualche tempo si pronosticava sarebbe stata brillante sia con i rossoneri che in Nazionale. La sua priorità sarebbe comunque quella di restare al Milan, ma soltanto con la garanzia di riprendersi il suo posto al centro della difesa. Questa garanzia, però, non c'è: Paolo Maldini, infatti, sembra essere intenzionato a spendere i quasi 30 milioni richiesti per Tomori, che ha convinto tutti con sei mesi di alto livello. Se dovesse restare il classe '97 inglese, sarebbe difficile per l'attuale capitano ribaltare delle gerarchie che sembrano ben salde.

Inoltre, Romagnoli ha una situazione contrattuale non semplice: il suo accordo con i rossoneri scade nel 2022 e, per rinnovare, il suo agente Mino Raiola ha chiesto circa 5 milioni di euro, uno e mezzo in più di quelli che guadagna tuttora. Appare difficile che Maldini, Massara e Gazidis possano acconsentire a un rinnovo a quelle cifre, soprattutto per un calciatore non più ritenuto indispensabile. Per questo, la strada più percorribile, che potrebbe accontentare tutte le parti, è quella della cessione in estate. La dirigenza del Milan non vuole ritrovarsi con un nuovo caso Donnarumma alla fine della prossima stagione e, vendendo il suo capitano durante la prossima sessione di mercato, potrebbe riuscire a monetizzare. La valutazione di Romagnoli si attesta tra i 25 e i 30 milioni di euro e, di certo, non mancano i suoi estimatori sia in Italia che all'estero. Di certo, le sue ultime prestazioni e la perdita del posto nel Milan e nella Nazionale non lo aiuteranno nella ricerca di un acquirente, che potrebbe, però, essere convinto dalla sua voglia di rilancio. Alessio, infatti, è in cerca di una squadra e un ambiente che gli diano fiducia, mancata ultimamente in rossonero, anche da parte dei tifosi.

La sua cessione lascerebbe comunque un vuoto nel Milan, che resterebbe senza capitano. Con il sempre più probabile addio di Donnarumma, la scelta dovrebbe ricadere su uno tra Kjaer, Kessié e Ibrahimovic, tutti leader della squadra. Per qualità tecniche e caratteriali lo svedese sembra essere il favorito.

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