Romagnoli caduto in disgrazia: panchinaro al Milan ed escluso dagli Europei
A 26 anni Alessio Romagnoli sembra finito in un tunnel difficile da pronosticare appena pochi mesi fa: capitano del Milan capolista in Serie A, adesso langue da panchinaro fisso dietro gli inamovibili Tomori e Kjaer. Una lenta discesa negli inferi calcistici, accompagnata dalle critiche prima sussurrate poi sempre più decise dei tifosi rossoneri.
L'infortunio al polpaccio di inizio marzo è coinciso con la ‘scoperta' di Fikayo Tomori, arrivato in prestito dal Chelsea e sempre più convincente al centro della difesa di Pioli. Al punto che anche dopo la guarigione, Romagnoli ha inanellato due panchine, seguite da due presenze e poi ancora dalle ultime tre panchine senza mettere piede in campo.
La caduta in disgrazia nel suo club è andata di pari passo con quella presso Roberto Mancini: ovviamente i dubbi sulle prestazioni dell'ex difensore di Roma e Sampdoria si sono trasferiti anche all'Italia, fino all'ultima certificazione avvenuta ieri, con la diffusione da parte del CT azzurro dell'elenco dei 33 preconvocati per gli Europei (cui andranno aggiunti Emerson e Jorginho), una lista in cui manca il nome di Romagnoli, oltre a quello dell'altro milanista Calabria, quest'ultimo trascinato giù dal brutto finale di stagione della squadra di Pioli.
I centrali dell'Italia sicuri di andare agli Europei sono Chiellini, Bonucci, Bastoni ed Acerbi, qualora si riprenda dall'infortunio al collaterale. Essendo stato portato a 26 il numero finale dei convocati dall'UEFA, dovrebbe esserci anche un altro difensore centrale: il ballottaggio è tra Mancini e Toloi, col primo favorito.
Niente da fare invece per Romagnoli, il cui futuro al Milan adesso è più che mai in bilico: col contratto in scadenza l'anno prossimo ed uno stipendio importante, l'ipotesi dell'addio ad ora sembra quella più probabile. Non a caso si era parlato di uno scambio con lo juventino Bernardeschi, sotto la direzione del solito Mino Raiola.