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Roma, Pallotta spiega il no a Friedkin: “La sua prima offerta non era minimamente accettabile”

James Pallotta, in un’intervista concessa al sito ufficiale giallorosso, è tornato a parlare delle difficoltà incontrate nella trattativa per la cessione del club a Dan Friedkin: “La prima offerta era inaccettabile, se dovesse tornare con una proposta tale da essere ritenuta accettabile da tutti noi per la Roma, lo ascolteremmo. Sto invecchiando e vorrei lasciare il club in mani ottime e solide”.
A cura di Alberto Pucci
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Ancora pochi giorni e anche la Roma di James Pallotta tornerà in campo dopo la sosta per il Coronavirus. Il presidente romanista, tornato ad occupare le prime pagine dei giornali per il presunto screzio con il direttore sportivo Petrachi, ha nell'attesa concesso una lunga intervista al sito ufficiale giallorosso nella quale ha nuovamente affrontato il tema della cessione del club. Criticato da una parte della tifoseria, proprio per aver fino ad ora rifiutato le offerte di Dan Friedkin, Pallotta si è così tolto qualche sassolino dalla scarpa e ha spiegato il motivo della sua decisione.

"Il gruppo Friedkin si è avvicinato a noi lo scorso autunno e verso la fine dell’anno stavamo iniziando a trovare un accordo – ha spiegato Pallotta – Abbiamo approfondito i dettagli, nei quali spesso si nascondono le difficoltà, ma dopo le modifiche apportate dai loro avvocati e banchieri, l'offerta ha iniziato a trasformarsi in qualcosa di sempre meno appetibile sia per la Roma sia per il nostro gruppo di investitori. L'ultima offerta semi-concreta che abbiamo ricevuto, sulla quale dei dettagli sembrano essere trapelati da alcuni dei loro avvocati o banchieri, non era minimamente accettabile".

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Pallotta non chiude all'ipotesi di cessione a Friedkin

Nonostante le difficoltà e il muro alzato di fronte al primo approccio di ‘Mister Toyota', James Pallotta non ha però escluso né un'eventuale riapertura a Friedkin, né l'inserimento nella trattativa di altri acquirenti: "Se il gruppo Friedkin avesse i soldi e volesse parlare ancora e avanzare un’offerta tale da essere ritenuta accettabile da tutti noi per la Roma, lo ascolteremmo. Potrebbero essere i proprietari ideali per la Roma? Forse. Non lo sappiamo – ha continuato il patron giallorosso – Io so solo che quando sono entrato nel club avevo molto da imparare e per loro non sarebbe diverso".

"È impossibile sapere se il Gruppo Friedkin possa essere o meno il salvatore della Roma, come alcuni pensano, oppure il miglior proprietario. La cosa certa è che abbiamo persone che continuano a contattarci e vogliono parlare con noi e, da fiduciari, dobbiamo ascoltarle. Invecchiando sto pensando al futuro e vorrei lasciare il club in mani ottime e solide – ha concluso Pallotta – Vorrei qualcuno che sia una buona guida per la Roma e che le permetta di poter competere come a tutti noi piacerebbe".

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