Roma-Milan, le pagelle sul risultato di 2-1
La Roma supera il Milan per 2-1 e si piazza ad una sola lunghezza di distanza dal Napoli quarto in classifica. E lo fa pur con una squadra piena di aggiustamenti, di ritocchi tattici, di cerotti e con le gambe pesanti. Col beffardo impegno di Europa League distante, ad oggi, appena 72 ore. Insomma, il successo ai danni dei rossoneri, ancora lontani dall’alchimia giusta, specie dopo il cambio di tecnico, è davvero importante e regala fiducia ed autostima ad una squadra che vuole perseguire un certo discorso tecnico. Fatto di bel gioco, qualità e pericolosità in attacco. Le stesse caratteristiche cercate da un Diavolo ben messo in campo ma che sbaglia troppo risultando incapace di svoltare e buttarsi alle spalle un avvio di campionato da dimenticare. Qui, al termine di questo Roma-Milan, duelli individuali e di reparto del match.
Dzeko punge, Rafael Leao si specchia troppo
Al 38’ di gioco, l’uomo mascherato, al secolo Edin Dzeko, sblocca la partita e mette in chiaro un fatto: lui è un bomber di razza. Specie, se paragonato ad un Rafael Leao dall’altra parte giovane, per certi versi ancora acerbo, e incapace di mettere al primo posto la conclusione che sa di pragmatismo ed efficacia. Il primo tempo del match, difatti, espone la differente fase delle carriere dei due attaccanti e le caratteristiche degli alfieri d’attacco di Roma e Milan.
Il bosniaco tocca pochi palloni e sembra ben ingabbiato da Romagnoli e Musacchio, salvo poi mettere a referto una rete che cambia le sorti della partita. Mentre il lusitano è nel vivo del gioco, s’impegna, lotta, dribbla e calcia verso la porta ma senza troppa convinzione. Preferendo, spesso, l’assist al tiro, il dribbling ad una giocata maggiormente risolutiva che gli fa perdere la sfida a distanza col #9 capitolino nel corso della contesa. Con la colonna bosniaca che, per completare il quadro, fa anche l'assist del 2-1 di Zaniolo.
Theo Hernandez-Spinazzola, si viaggia sulla corsia mancina/destra
Sulle corsie laterali c’è tanta voglia di offendere, prendere il fondo e guadagnare la superiorità numerica. Che viene creata, anche con la complicità dei compagni di squadra, da Hernandez da una parte e Spinazzola dall’altra. Che mettono insieme una battaglia campale sulla fascia sinistra/destra sul piano del dribbling, della voglia, del dinamismo e della qualità facendosi preferire in attacco, quando c’è da correre in avanti. Cross, sgroppate, sovrapposizioni, transizioni positive e grande affidabilità, fanno parte del match dei due talenti che nobilitano un Roma-Milan comunque molto piacevole. Con il francese, a inizio ripresa, a pareggiare i conti in una delle innumerevoli sue sortite dalle parti di Pau Lopez e a configurarsi come una delle poche note liete della serata dei lombardi.
Pastore al top, Biglia in crisi. Zaniolo fa gol, ma che errore di Calabria
La trequarti della Roma funziona. Al netto delle tante assenze e dei tanti problemi fisici che hanno bersagliato la formazione capitolina, questa sera, da quelle parti, sembra andare tutto a gonfie vele. Perotti, sia pure a mezzo servizio e con 53’ di gioco, mette spesso in crisi Conti, Pastore imperversa dietro Dzeko riuscendo a far ammattire Biglia, poco lucido in regia, mentre Zaniolo s’impegna, lotta, fa bene anche dal punti di vista tattico, per poi fare gol e siglare il punto del 2-1. Su chiaro regalo di Calabria che dopo aver assistito alla grande Hernandez, sbaglia un tocco in fase di costruzione, concede palla a Dzeko che mette solo davanti alla porta il #22 giallorosso. Che senza pietà, quasi con un rigore in movimento, spiazza l’incolpevole Donnarumma. Per il punto del 2-1, per la rete della consacrazione all’interno di questo bellissimo Roma-Milan.
Mancini bene pure in mediana. Kessié si fa sorprendere
In una partita maschia ma che comunque non lesina un calcio ben giocato, due giocatori fisici, a centrocampo, ci stanno proprio bene. Per regalare equilibrio e garantire quelle coperture essenziali quando gli esterni offensivi, o gli stessi centrocampisti, oltre ad organizzare accompagnano anche la manovra. E in queste vesti, si fanno apprezzare Mancini e Kessié che da ambo i lati meritano un voto importante. Eppure, nel duello individuale, riesce ad avere la meglio l’italiano che col #79 ivoriano condivide un passato di livello nell’Atalanta. Il #23 giallorosso gioca una partita ordinata e pulita, anche in impostazione, da adattato in quel ruolo mentre il mediano rossonero, sia pure per larghi tratti molto positivo, si perde Dzeko nell’occasione del gol del vantaggio giallorosso e spreca qualche chance di troppo in sede di ripartenza cedendo, alla fine dei giochi, alla distanza, nel confronto individuale col centrale, anche mediano, di Fonseca.
Tabellino e voti
Roma (4-2-3-1) #13 Lopez 6; #37 Spinazzola 6.5 (Dal 77’ Cetin 6), #20 Fazio 6.5, #6 Smalling 6.5, #11 Kolarov 6; #23 Mancini 7-, #21 Veretout 6.5; #22 Zaniolo 7 (Dal 83’ Santon s.v.), #27 Pastore 6.5, #8 Perotti 6.5 (Dal 53’ Antonucci 6+); #9 Dzeko 7. A disposizione: #83 Mirante, #63 Fuzato; #5 Juan Jesus, #15 Cetin, #61 Calafiori, #18 Santon, #24 Florenzi; #53 Riccardi; #48 Antonucci, #54 Darboe. Allenatore Paulo Fonseca 6.5
Milan (4-3-3) #99 Donnarumma 5.5; #12 Conti 5+ (Dal 52’ Calabria 5.5), #22 Musacchio 6, #13 Romagnoli 5.5, #19 Theo Hernandez 7; #79 Kessié 5.5, #20 Biglia 5.5 (Dal 72’ Bennacer 6+), #39 Paquetá 5.5 (Dal 63’ Piatek 5.5); #10 Calhanoglu 6+, #8 Suso 5.5, #17 Rafael Leao 5.5. A disposizione: #25 Reina, #90 Donnarumma; #2 Calabria, #43 Leo Duarte; #4 Bennacer, #46 Gabbia, #33 Krunic, #7 Castillejo; #11 Borini, #18 Rebic, #9 Piatek. Allenatore Stefano Pioli 5.5