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Roma, i tifosi augurano la morte a Pallotta: “Ti vogliamo baciare freddo”

Il mancato compimento della cessione della società a Friedkin e le voci di un pesante ridimensionamento economico del club (comprese cessioni clamorose) hanno alimentato le proteste nei confronti del massimo dirigente.
A cura di Maurizio De Santis
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"Ti vogliamo baciare freddo". Il tono della dedica rende bene l'idea su come i rapporti tra la proprietà e la piazza siano ai minimi termini. È uno degli striscioni che i tifosi della Roma hanno esposto in città per contestare il presidente, James Pallotta. Il mancato compimento della cessione della società a Friedkin e le voci di un pesante ridimensionamento economico del club (comprese cessioni clamorose) hanno alimentato le proteste nei confronti del massimo dirigente. Proteste mai sopite e acuite negli ultimi anni prima in occasione dell'addio di Francesco Totti poi del capitano, Daniele De Rossi: nell'uno e nell'altro caso – a cominciare dal modo in cui sono stati ‘invitati' a farsi da parte – non sono piaciuti né il metodo utilizzato né i tempi della comunicazione.

Gli striscioni contro la proprietà americana

Non è l'unico manifesto che ha fatto capolino nell'Urbe. Dello stesso tenore, sia pure con ‘fantasia' differente, altri striscioni affissi in altri punti della città. Sia sotto la sede dell’Eur in viale Tolstoj sia nei pressi del centro sportivo di Trigoria, all’esterno del Fulvio Bernardini. "A Roma di papponi ne sono passati tanti… Tu li batti tutti quanti", è il riferimento molto esplicito alla gestione americana della società. E poi il ‘must' su quell'addio che buona parte dei sostenitori auspicano…

La protesta per le possibili cessioni eccellenti

Quel ‘ti vogliamo baciare freddo' scandisce quel clima di tensione che, nonostante il periodo di stop al campionato, fa riferimento alle voci di possibili cessioni nella prossima sessione di mercato. "Pallotta, Baldini e Baldissoni… La Roma non si risana con le cessioni" e "Se non sei in grado di tutelare i nostri campioni… Vai fuori dai cog****i! Pallotta go home!". È stata questa la dura presa di posizione nei confronti delle scelte societarie e della necessità di mettere sul mercato i pezzi pregiati (Zaniolo e Pellegrini) per fare cassa e aggiustare il bilancio.

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