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Roma, dopo il video in discoteca Zaniolo divide i tifosi: talento da difendere o ribelle da punire?

Per Nicolò Zaniolo un momento particolare, tra ‘casi’ in seno al gruppo della Roma, smentite di rito di mister Fonseca, prestazioni tra l’esaltazione e l’anonimato, e il tifo spaccato in due tra chi lo difende e chi lo accusa. Soprattutto dopo l’ultimo video in discoteca senza mascherina e con una sigaretta tra le labbra.
A cura di Alessio Pediglieri
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Nella vittoria contro il Torino che ha permesso alla Roma di festeggiare la conquista dei giorni di Europa League per la prossima stagione, blindando il quinto posto, Nicolò Zaniolo ha giocato solamente i minuti finali, a risultato acquisito (3-2 per i giallorossi). Nessuna ‘punizione' da parte del tecnico, Fonseca, che ha sempre negato esista un ‘caso Zaniolo‘ in seno al gruppo, ma semplicemente il rispetto del programma di pieno recupero che il centrocampista sta affrontando dopo il brutto infortunio che lo ha costretto a diversi mesi di assenza dai campi. E non c'è alcun riferimento anche all'ultimo video, divenuto virale sui social, in cui si vede il giovane divertirsi in discoteca con la sigaretta in bocca. Motivo per cui i tifosi della Roma si sono divisi nei commenti.

C'è chi critica apertamente Zaniolo per una serie di comportamenti che lo stanno portando su una strada che ha già rovinato la carriera di un altro talento assoluto del calcio italiano, Mario Balotelli incapace di emergere dall'incostanza di un temperamento che ne ha caratterizzato (in negativo) le prestazioni e la considerazione generale nei propri confronti. Così, c'è chi ha puntato il dito indice sul giovane ex nerazzurro, stellina della Roma e promessa azzurra. Zaniolo non si è mai nascosto, ha spiegato le immagini del video ("Solamente un tiro dalla sigaretta della mia fidanzata") ma tanto è bastato per riportarlo tra chi lo critica. Non dimenticando intemperanze che lo hanno già visto protagonista, in Nazionale, con Kean, altra ‘testa calda' della gioventù calcistica italiana.

Poi, c'è chi difende il centrocampista, perdonandogli superficialità di questo genere. Basti che in campo dia tutto per la maglia e per la causa giallorossa e magari si ripeta nelle gare che più contano con prestazioni e gol come quello visto contro la SPAL che è stato fattore di riconciliazione con l'ambiente romanista e i compagni, chiudendo – ancor prima che si aprisse – l'eventuale falla interna di difficile gestione del ragazzo nel gruppo.

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