Roma, bilancio in rosso per 242 milioni: per Friedkin è in arrivo un aumento di capitale
Entrato in punta di piedi nel mondo giallorosso, dopo la chiusura della trattativa con James Pallotta nell'agosto scorso, Dan Friedkin è alle prese con il primo bilancio in rosso da quando è diventato il maggior azionista della Roma. Su richiesta della Consob, il club giallorosso ha infatti pubblicato un documento con il quale ha evidenziato i 204 milioni di euro di perdita dell'esercizio 2019/2020 e il passivo totale di 242,5 milioni: numeri che obbligheranno il nuovo proprietario americano a mettere mano al portafoglio per un aumento di capitale, manovra peraltro già preventivata dallo stesso Friedkin, subito dopo il closing con la vecchia proprietà.
La nota della società
Ad incidere sul bilancio del club capitolino, che ha registrato un significativo deterioramento della situazione economica, finanziaria e patrimoniale della Società e del Gruppo, è stata la diffusione del Coronavirus che ha messo in crisi anche tutto il mondo del calcio, togliendo introiti importanti a tutti i club. "Nonostante le misure adottate per mitigarne le conseguenze, tale situazione di emergenza ha avuto e sta avendo ripercussioni significative sulle attività economiche della società e del gruppo – ha fatto sapere la Roma attraverso la nota ufficiale – determinando un contesto di generale incertezza sui proventi di AS Roma rivenienti dai diritti televisivi, dalle sponsorizzazioni, e in generale da tutte le attività commerciali del gruppo. L'andamento dei proventi, inoltre, è stato solo parzialmente compensato da minori costi, la cui riduzione nell'esercizio è principalmente legata al personale tesserato".
Un mercato condizionato dal bilancio
Di fronte ad un'evidente situazione di difficoltà, ecco perché anche la società romanista ha deciso di operare sul mercato facendo molta attenzione al bilancio. Pedro, Kumbulla e Borja Mayoral e Smalling sono stati infatti gli unici giocatori acquistati per un totale di 19 milioni spesi, contro le 17 cessioni e i 45,5 milioni incassati, con 14,5 di plusvalenze e relativo abbassamento del monte ingaggi. Tutto ciò non è però bastato per evitare a Friedkin il suo primo aumento di capitale da nuovo proprietario della Roma.