Robinho torna al Santos, ha accettato un contratto da 230 euro al mese
L'ultima ‘pedalada' di Robinho. È così che il Santos, diciotto anni dopo averlo lanciato nel mondo del grande calcio (2002), riabbraccia il figliol prodigo, l'ala sinistra dotata di talento e numeri da paura, l'esterno che può svariare su tutto il fronte offensivo e farti ammattire coi suoi dribbling, col doppio passo e le finte di corpo, l'imprevedibilità e la velocità dello scatto.
La prima volta che l'ho visto giocare mi è venuta la pelle d'oca – disse Pelé, parlando del ragazzo cresciuto nel club di San Paolo -. E quasi da piangere. Il suo dribbling è devastante, mi sono rivisto in lui.
Robinho ha firmato un contratto di cinque mesi senza badare ai soldi perché al cuore non si comanda. Lo stipendio che percepirà equivale a un rimborso e non a un ingaggio vero e proprio: 230 euro al mese per andare in campo e trascinare la sua squadra. Dovesse riuscirci, giocando con buon continuità di rendimento, allora scatterebbe per lui un bonus per premiarne la tenacia e il merito: 90 mila euro è la somma pattuita a condizione che raggiunga almeno un numero di presenze congruo (15). Avverrà tutto secondo step prefissati: il calciatore incasserà una metà della cifra dopo 10 gare disputate, la parte restante gli verrà corrisposta una volta raggiunta la quota stabilità.
La formula particolare scelta per sancire l'accordo ha reso tutti contenti: il club, che non poteva permettersi un esborso paragonabile agli ingaggi che si vedono in Europa; Robinho, che a 36 anni torna a casa e prova a dare il tutto per tutto in questo scorcio di carriera; i tifosi, pronti ad abbracciare il loro idolo e soprattutto a esaltarne le prodezze… in particolare quella propensione alla rovesciata e al dribbling che ne hanno caratterizzato la carriera.
Real Madrid, Manchester City e Milan le maglie dei club più prestigiosi indossate da Robinho. Un talento che ha raccolto meno di quanto effettivamente meritasse. Colpa della sfortuna e di un rendimento altalenante che lo ha visto spesso nel mirino della critica. Guangzhou Evergrande, Atletico Mineiro poi di nuovo la Turchia (Sivasspor e Basaksehir) completano il palmares del funambolo carioca.