Robinho potrebbe uscire dal carcere dopo 11 mesi: la strategia degli avvocati per ridurre la pena
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Gli avvocati di Robinho proveranno a chiedere uno sconto di pena e il regime di semi-libertà. Sono queste le ultime notizie che arrivano dal Brasile sulla pena detentiva dell'ex giocatore, condannato a 9 anni di carcere per uno stupro di gruppo commesso nel 2013: la pena è stata inflitta in Italia ed è inappellabile, ma il suo team legale ha in mente uno stratagemma per tirarlo fuori dal penitenziario dopo appena 11 mesi.
Secondo quanto riportato da Globo gli avvocati chiederanno che la sentenza venga rivista, sostenendo che esistono grandi differenze tra la legislazione italiana che lo ha condannato e quella brasiliana, nel Paese in cui sta scontando la pena. Robinho è rinchiuso all'interno del penitenziario P2 Dr. José Augusto Cesar Salgado a Tremembé II, detto anche il carcere dei famosi perché accoglie detenuti che hanno commesso crimini che hanno suscitato molto scalpore in Brasile.
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Gli avvocati di Robinho chiedono il regime di semi-libertà
Circa un anno fa all'ex giocatore era stata negata la libertà vigilata e anche la riduzione della pena che resta di nove anni, in conformità alla legge italiana: Robinho infatti è stato processato in Italia ma sta scontando la pena in patria, un fattore sul quale i suoi legali vogliono battere per cambiare la sua condizione puntando su un regime di semi-libertà dopo appena 11 mesi di carcere. Nonostante gli appelli rifiutati in precedenza il prossimo 13 marzo davanti alla Corte speciale verrà richiesta una revisione importante.
Come spiegato dai media brasiliani, gli avvocati chiederanno che la pena del brasiliano venga modificata e ridotta al minimo stabilito dalla legge brasiliana, ossia sei anni di carcere in semi-libertà, con la possibilità di trascorrere delle ore fuori e ritornare soltanto per la notte. In Italia la pena minima è di otto anni, mentre il Brasile la soglia è inferiore di due anni.