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Roberto Baggio racconta quando disse a sua mamma del buddismo: lei chiese di chiamare un’ambulanza

Roberto Baggio abbracciò il buddismo mentre era ancora un calciatore, una scelta che il campione rivive oggi: “Per me è stato fondamentale capire che tutto dipendeva da me, che dovevo smetterla di lamentarmi della sfortuna o degli altri”.
A cura di Paolo Fiorenza
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Roberto Baggio è sicuramente un campione fuori dagli schemi: amatissimo in maniera trasversale durante tutta la sua carriera, complici i due Mondiali giocati da protagonista a Italia '90 e USA '94, il Pallone d'Oro dopo aver appeso le scarpette al chiodo quasi 20 anni fa ha elevato il suo carattere schivo a modus vivendi, ritirandosi a vita privata nella campagna vicentina.

Nel grande casale rustico che condivide con moglie e figli, il 56enne Divin Codino vive a stretto contatto con la natura, alleva animali e può dedicarsi anche alla sua sfera interiore. Baggio è buddista, anche questa una scelta non conformista tra i calciatori di alto livello, soprattutto qualche tempo fa. L'ex fantasista di Juve, Inter e Milan ricorda bene il momento in cui parlò alle persone a lui più vicine della sua decisione di abbracciare quel credo religioso.

Non andò esattamente benissimo: "All'inizio perfino a mia moglie sembrava che mi avessero coinvolto in una setta o qualcosa del genere. Ricordo che la prima volta che ne parlai con mia madre lei si girò verso mia sorella e disse: Chiama l’ambulanza", è il racconto fatto da Baggio col sorriso alla rivista Esquire.

Roberto Baggio ha smesso di giocare nel 2004, ma nessuno lo ha dimenticato
Roberto Baggio ha smesso di giocare nel 2004, ma nessuno lo ha dimenticato

"In realtà il fatto è che quando stiamo bene sappiamo tutto noi, invece quando l'essere umano è in difficoltà è più portato ad ascoltare – spiega il campione di Caldogno – Io ero un ragazzino e in questo negozio di dischi a Firenze conobbi il mio amico Maurizio Boldrini, lui nella sua sensibilità e nella sua saggezza capì subito che non ero particolarmente felice, e mi aiutò a capire certe cose. Ma anche io all'inizio ero molto sulla difensiva, e intanto uscivano i primi articoli che dicevano che avevo aderito per ‘moda'. Io invece ho avuto la possibilità di guardarmi dentro".

"Noi la nostra sofferenza interiore siamo abituati a lasciarla lì, cercando di ignorarla, invece il buddismo ti dice che devi affrontarla perché hai tutte le risorse e le forze per superarla. Per me è stato fondamentale capire che tutto dipendeva da me, che dovevo smetterla di lamentarmi della sfortuna o degli altri, che nel momento in cui tu inizi a fare qualcosa il mondo intorno a te risponde. Abbiamo delle capacità incredibili che non tiriamo fuori, ed è un peccato perché la vita è breve. Sono passati 35 anni e il mio percorso nella Soka Gakkai continua ancora oggi, senza quell'incontro la mia vita sarebbe andata in modo molto diverso, e ti garantisco che oggi io te non saremmo qui a parlare", dice Baggio sulla sua fede.

Baggio con la maglia dell'Italia: fu protagonista del terzo posto a Italia '90 e del secondo a USA '94
Baggio con la maglia dell'Italia: fu protagonista del terzo posto a Italia '90 e del secondo a USA '94

Il fuoriclasse veneto spiega meglio cosa vuol dire al suo intervistatore: "C'è un concetto che si chiama esho-funi, significa inseparabilità tra l'uomo e il suo ambiente. Il mio cambiamento produce inevitabilmente un cambiamento nel mio ambiente. Sembrano cose astratte ma è molto semplice in fondo: le scelte che ho fatto mi portano qui in questo momento, ad avere questo scambio positivo con te in questo bel posto. Se avessi fatto scelte diverse sarei altrove, in rapporti e in luoghi meno positivi".

Grazie al buddismo, Baggio si dice appagato di quel che ha: "Il buddismo mi ha insegnato a vivere nel presente e nel futuro, perché il presente è l'insieme delle cause di ciò che vivrai in futuro. Però a me piace riflettere sul passato, solo così puoi imparare dai tuoi errori. Se sono un uomo felice? Cerco sempre di vivere ogni momento con gioia".

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