Roberto Baggio racconta quando disse a sua mamma del buddismo: lei chiese di chiamare un’ambulanza
Roberto Baggio è sicuramente un campione fuori dagli schemi: amatissimo in maniera trasversale durante tutta la sua carriera, complici i due Mondiali giocati da protagonista a Italia '90 e USA '94, il Pallone d'Oro dopo aver appeso le scarpette al chiodo quasi 20 anni fa ha elevato il suo carattere schivo a modus vivendi, ritirandosi a vita privata nella campagna vicentina.
Nel grande casale rustico che condivide con moglie e figli, il 56enne Divin Codino vive a stretto contatto con la natura, alleva animali e può dedicarsi anche alla sua sfera interiore. Baggio è buddista, anche questa una scelta non conformista tra i calciatori di alto livello, soprattutto qualche tempo fa. L'ex fantasista di Juve, Inter e Milan ricorda bene il momento in cui parlò alle persone a lui più vicine della sua decisione di abbracciare quel credo religioso.
Non andò esattamente benissimo: "All'inizio perfino a mia moglie sembrava che mi avessero coinvolto in una setta o qualcosa del genere. Ricordo che la prima volta che ne parlai con mia madre lei si girò verso mia sorella e disse: Chiama l’ambulanza", è il racconto fatto da Baggio col sorriso alla rivista Esquire.
"In realtà il fatto è che quando stiamo bene sappiamo tutto noi, invece quando l'essere umano è in difficoltà è più portato ad ascoltare – spiega il campione di Caldogno – Io ero un ragazzino e in questo negozio di dischi a Firenze conobbi il mio amico Maurizio Boldrini, lui nella sua sensibilità e nella sua saggezza capì subito che non ero particolarmente felice, e mi aiutò a capire certe cose. Ma anche io all'inizio ero molto sulla difensiva, e intanto uscivano i primi articoli che dicevano che avevo aderito per ‘moda'. Io invece ho avuto la possibilità di guardarmi dentro".
"Noi la nostra sofferenza interiore siamo abituati a lasciarla lì, cercando di ignorarla, invece il buddismo ti dice che devi affrontarla perché hai tutte le risorse e le forze per superarla. Per me è stato fondamentale capire che tutto dipendeva da me, che dovevo smetterla di lamentarmi della sfortuna o degli altri, che nel momento in cui tu inizi a fare qualcosa il mondo intorno a te risponde. Abbiamo delle capacità incredibili che non tiriamo fuori, ed è un peccato perché la vita è breve. Sono passati 35 anni e il mio percorso nella Soka Gakkai continua ancora oggi, senza quell'incontro la mia vita sarebbe andata in modo molto diverso, e ti garantisco che oggi io te non saremmo qui a parlare", dice Baggio sulla sua fede.
Il fuoriclasse veneto spiega meglio cosa vuol dire al suo intervistatore: "C'è un concetto che si chiama esho-funi, significa inseparabilità tra l'uomo e il suo ambiente. Il mio cambiamento produce inevitabilmente un cambiamento nel mio ambiente. Sembrano cose astratte ma è molto semplice in fondo: le scelte che ho fatto mi portano qui in questo momento, ad avere questo scambio positivo con te in questo bel posto. Se avessi fatto scelte diverse sarei altrove, in rapporti e in luoghi meno positivi".
Grazie al buddismo, Baggio si dice appagato di quel che ha: "Il buddismo mi ha insegnato a vivere nel presente e nel futuro, perché il presente è l'insieme delle cause di ciò che vivrai in futuro. Però a me piace riflettere sul passato, solo così puoi imparare dai tuoi errori. Se sono un uomo felice? Cerco sempre di vivere ogni momento con gioia".