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Roberto Baggio e il rigore con il Brasile che toglie il sonno: “Ci penso prima di dormire”

Roberto Baggio racconta al festival di Trento le emozioni della carriera. Il calcio di rigore contro la Seleçao è un incubo che non è mai riuscito a ricacciare indietro nella memoria. “Sognavo una finale Italia-Brasile fin da bambino e poi sappiamo com’è andata a finire”. Chi è il migliore in A? “Dybala ha qualità incredibili. Cristiano Ronaldo è un fenomeno. E Conte è un martello come allenatore”.
A cura di Maurizio De Santis
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Quando parla Roberto Baggio è come accomodarsi dinanzi alla tv del tempo e godersi lo spettacolo. La sequenza videoclip procede a ritroso, davanti agli occhi scorrono le magie del ‘divin codino' (o del coniglio bagnato, come lo aveva ribattezzato l'Avvocato Agnelli) e vorresti che il tempo si fermasse in quell'istante, che non si fosse mai ritirato, che fosse ancora là, in attacco, magari assieme a Schillaci con lo sguardo stralunato, vorresti vederlo agitare il ciuffo di capelli a mo' di bacchetta magica… abracadabra, gli avversari saltano come birilli e la palla finisce in fondo al sacco.

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Provate a immaginare il talento di Caldogno nella Nazionale di Ventura… sarebbe bastata una punizione delle sue oppure una prodezza tecnica per evitarci la disfatta della mancata qualificazione al Mondiale di Russia. Chiudete gli occhi e piazzate Roby Baggio tra gli Azzurri di ‘Mancio' che provano a farsi largo all'Europeo del 2020, il primo evento ufficiale dopo il tonfo di San Siro. ‘Codino' in campo e attorno a lui una generazione di talenti: il ‘guru' e i suoi discepoli. Mio Dio, che sogno. È solo un sogno bellissimo che strappa una smorfia beffarda quando il nastro dei ricordi torna a quella maledetta finale di Pasadena.

Il rigore sbagliato nella finale Mondiale con il Brasile: Ci penso ancora

E qui la pellicola ha un sussulto, s'inceppa e salta dal rullo inondando la sala di luce. Il calcio di rigore contro il Brasile è un incubo che non è mai riuscito a ricacciare indietro nella memoria. È sempre lì a ricordargli che nella vita, anche se sei un campione, basta poco per rendere un po' più opaca la carriera.

Mi ritrovo tante volte, quando vado a dormire, a pensarci ancora… – ha ammesso Baggio, ospite d'onore al Teatro Sociale di Trento nell'ambito della seconda edizione del Festival dello Sport della Gazzetta -. Sognavo una finale Italia-Brasile fin da bambino e poi sappiamo com'è andata a finire.

Dybala e Ronaldo fortissimi ma "van Basten è il migliore di sempre"

Dalla Nazionale al campionato di Serie A che in provincia – con le maglie di Bologna e Brescia – ha visto Baggio dare il meglio di sé come non gli era riuscito a Torino con la Juventus, nella Milano da bere che sfuma il rosso e l'azzurro accanto al nero. Lontano da Firenze, lasciata troppo in fretta rispetto a quando lui stesso immaginava ("l'addio mi pesò per anni"), ha perso quella malia che aveva messo i brividi perfino al Napoli di Diego Maradona lanciato verso lo scudetto. Chi vince lo scudetto secondo ‘Codino'? Domanda facile, facile… basta dare un'occhiata alle forze in campo e chi mastica di calcio sa qual è il miglior metro di valutazione. Roby calibra le parole e lascia che partano a mo' di palombella fino a spegnersi nel sette.

Sarri? Dove è andato ha sempre fatto bene – ha aggiunto Baggio -. Credo che ci voglia tempo perché la Juve rifletta bene il suo gioco ma qualche anno fa il Napoli, a detta di tutti, era la squadra che giocava il miglior calcio. Dybala? Ha delle qualità incredibili. Cristiano Ronaldo? E' un fenomeno. Ho avuto la fortuna di misurarmi con grandissimi campioni. Il migliore di tutti secondo me è stato Van Basten.

Antonio Conte all'Inter: Perfetto come allenatore, è uno che martella

L'Inter sconfitta a San Siro nello scontro diretto con la Juventus resta, al momento, la rivale numero uno per lo scudetto. Antonio Conte, ex di turno, è l'autore della rivoluzione iniziata nell'estate scorsa. Baggio parla così dell'ex commissario tecnico della Nazionale.

È arrivato alla Juventus che era giovanissimo, era un ragazzo simpaticissimo e umile – ha concluso Baggio -. Il lavoro dell'allenatore è adatto a lui, è un altro che martella.

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