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Rivelazioni shock sulla morte in campo di Izquierdo: “Aveva un virus, l’hanno fatto giocare comunque”

A dare terrificanti inediti particolari sulla morte di Juan Izquierdo avvenuta in seguito ad un malore durante San Paolo-Nacional è la mamma del giocatore: “Lo stress e i ritmi della gara hanno generato l’aritmia. Ed è arrivato in ospedale già morto”
A cura di Alessio Pediglieri
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A una settimana dalla tragica morte di Juan Izquierdo, il difensore uruguaiano crollato in campo durante la partita di Copa Libertadores tra San Paolo e Nacional, emergono sconcertanti rivelazioni su quei terribili momenti, raccontate dalla mamma del giocatore. Izquierdo era arrivato già morto all'ospedale Albert Einstein di San Paolo, a seguito di un improvviso arresto cardiorespiratorio associato ad un'aritmia cardiaca. Che pare sia stata causata da un virus, contratto giorni prima dal giocatore e di cui si era a conoscenza. 

Le rivelazioni shock della mamma: Juan Izquierdo era malato

C'è voluta una settimana ma alla fine mamma Sandra non ce l'ha fatta più e di fronte al dolore più atroce, di aver perso un figlio, ha voluto raccontare particolari inediti su quelle drammatiche ore, cercando di fare definitiva chiarezza e ristabilendo la verità sulla scomparsa di Juan. "Volevamo sapere cosa avesse causato realmente l'aritmia, perché Juan non ha mai avuto problemi cardiaci" ha spiegato in una intervista esclusiva a Sport 890. "Così i medici hanno studiato il caso e ci hanno detto che aveva preso un virus. Lo sapevano, tanto che Juan si era lamentato di avere alcune ghiandole gonfie". Izquierdo è sceso in campo comunque, malgrado il problema: "I medici ci hanno spiegato che il virus si era depositato nel cuore. Poi, con lo stress della partita e il ritmo elevato si è generata l'aritmia. Ce lo hanno confermato i cardiologi e i neurologi " .

L'arrivo in ospedale inutile: Juan Izquierdo era già morto

Dunque, Izquierdo non era evidentemente nelle migliori condizioni fisiche di disputare una partita, ma le parole di mamma Sandra vanno oltre, rivelando altri particolari sconcertanti: "Non è morto successivamente all'arrivo in ospedale… è arrivato già morto all'Albert Einstein", ha spiegato ancora. "Hanno impiegato almeno 20 minuti per provare a rianimarlo ma era già irreversibile". Dunque, la degenza in terapia intensiva per Izquierdo era già da considerare inutile con la morte cerebrale avvenuta già in campo o, al massimo, durante il trasporto in ospedale.

La tragedia di Izquierdo: il malore in campo, tutto il calcio si ferma

La tragedia si era consumata lo scorso 23 agosto quando Juan Manuel Izquierdo era crollato sul terreno di gioco durante la partita di Copa Libertadores tra San Paolo e Nacional. Il difensore della squadra di Montevideo, aveva accusato un problema cardiaco, poi definito in aritmia improvvisa, ed era stato trasportato in ospedale. In condizioni gravissime, restando in terapia intensiva, a tal punto che tutto il calcio in Uruguay si era fermato in segno di rispetto. Poi, 5 giorni più tardi, il 27 agosto, il momento più atroce: la notizia del decesso.

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