Rivelazione shock di Cellino su Calciopoli: “Bruciammo tutti i dossier in un bidone con la trielina”
Calciopoli è e resterà per sempre nella storia del calcio italiano una ferita enorme, che mai si rimarginerà del tutto. E a distanza di 17 anni riemergono nuove indiscrezioni e rivelazioni di quel 2006 su quello tsunami che coinvolse diverse società professionistiche e numerosi dirigenti, sia delle stesse società che dei principali organi calcistici italiani come Aia, Figc e Lnp, oltre ad alcuni arbitri e assistenti.
A rialzare il velo su uno degli scandali epocali del nostro calcio è stato Report, il programma di inchiesta di Rai 3 che lunedì prossimo riporterà in prima serata Calciopoli con nuovi approfondimenti e dichiarazioni inedite. Tra i tanti temi che verranno trattati anche alcuni documenti che fino ad oggi sono rimasti inediti come diverse registrazioni arrivate in possesso della redazione del programma tra le oltre 170 mila intercettazioni raccolte dagli inquirenti.
Materiale esplosivo, che potrebbe riaprire discussioni e polemiche su ciò che accadde, i motivi e soprattutto sulle conseguenze che videro in primo piano venire colpita la società della Juventus che subì sul profilo sportivo la clamorosa retrocessione in Serie B mentre per la dirigenza bianconera d'allora arrivarono pene pesantissime come per Luciano Moggi che a suo tempo ricopriva il ruolo di direttore sportivo della Juventus. Venne condannato in appello per associazione a delinquere finalizzata alla frode sportiva, accuse su cui poi è intervenuta la prescrizione. E attorno allo stesso Moggi muoverà parte del programma rivelando ciò che è contenuto in una chiavetta USB che l'ex dirigente consegnò anni dopo personalmente, ad Andrea Agnelli.
Tra le tante indiscrezioni inedite, Report ha anticipato che vi saranno diverse dichiarazioni dei vari interessati tra cui spicca anche quella dell'attuale presidente del Brescia Calcio, Massimo Cellino. Nel periodo "incriminato" di Calciopoli, Cellino ricopriva un ruolo di primaria importanza nei Palazzi che contano, la presidenza della Lega Calcio, oltre ad essere a capo del Cagliari. Proprio alcune parti delle sue dichiarazioni hanno già creato un nuovo, potentissimo scossone: "Cercavamo di tenere la baracca in piedi, stava crollando tutto" rivela il dirigente oggi patron del Brescia.
"Io ero uno dei più giovani presidenti della Lega, dovevamo pulire tutte le schifezze che c'erano là dentro e non sapevo da che parte cominciare" ha proseguito, fino alla clamorosa confessione: "C'era un contenitore di metallo con tutti i dossier, c’'ra chi era iscritto con una fideiussione falsa, chi si scaricava come Irpef il trasporto… Andammo nel piazzale, buttammo tutto in un bidone e bruciammo tutto con la trielina. L’indomani vennero a cercare quel faldone, ma non c’era più niente“.