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Rissa tra genitori, il club ferma tutte le sue squadre: “Pensano di avere il futuro Mbappé”

Dopo l’ennesimo episodio di intemperanze tra i genitori dei ragazzi delle Giovanili, l’Athletic Club Boulogne Billancourt ha deciso di fermare gli allenamenti di tutte le sue squadre.
A cura di Marco Beltrami
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Oltre ad insegnare tecnica e tattica, nelle accademie è fondamentale inculcare nei giovani talenti il rispetto delle regole, e sopratutto di compagni e avversari. Proprio per questo, quando si verificano brutto episodi è il caso di fermarsi, per riflettere e ripartire poi con maggiori stimoli di prima. È quanto accaduto in Francia, alla periferia di Parigi, e in particolare all'Athletic Club Boulogne Billancourt. La società sportiva dopo l'ennesimo episodio di intemperanza non da parte di uno dei suoi ragazzini, ma dei genitori degli stessi, ha optato per un provvedimento molto forte che ha avuto grande risonanza in Europa.

Tutto è avvenuto dopo l'ultimo week-end, quando l'allenatore dell'ACBB durante una partita giovanile è stato pesantemente insultato dal genitore di uno dei ragazzi impegnati nella partita. Si tratta solo dell'ultimo brutto episodio di una lunga serie, visto che nelle precedenti partite delle categorie Under 7 sono andate in scena risse tra genitori, insulti a bordo campo anche da parte di mamme e invasioni di campo degli stessi per chiedere chiarimenti all'arbitro o addirittura ai giovani impegnati. Una situazione insostenibile che ha dunque spinto i vertici dell'Athletic Club Boulogne-Billancourt a prendere un provvedimento esemplare, chiudendo di fatto le strutture nella giornata di mercoledì: nessuno, dalla prima squadra alle Giovanili potrà allenarsi. Un modo per lanciare un segnale forte contro ogni forma di violenza fisica e verbale.

Tutto è stato ufficializzato in un comunicato in cui vista la "la recrudescenza dell'aggressività verbale e fisica nelle ultime settimane" e "di fronte all'aggressività di alcuni genitori nei confronti delle nostre educatori", si è deciso di fermare le attività per sensibilizzare tutti su questi comportamenti inaccettabili. "Vi ricordiamo – recita la nota ufficiale – che il nostro sport è un hobby, anche nella competizione, si esercita e sarà sempre esercitato nel senso di un gioco dove il piacere e i nostri valori restano la priorità per i nostri giovani".

Intervistato da Le Parisien, un dirigente dell'ACBB, Pascal Quatrehomme ha spiegato come la situazione sia diventata insostenibile, con i genitori che sono davvero un pessimo esempio per i propri figli che sognano di sfondare nel mondo del calcio: "Alcuni genitori non accettano che il figlio sia un sostituto. Riuniremo tutti gli educatori e gli allenatori, come fatto con i genitori ai quali abbiamo spiegato che il rettangolo verde è sacro. Il grosso problema del calcio viene dai genitori. Pensano di avere il futuro Mbappé e che compreranno una villa con i soldi del figlio".

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