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Mondiali in Qatar 2022

Rispetto, ammirazione, standing ovation: l’ultimo atto mondiale di Modric è da brividi

Luka Modric dice addio ai Mondiali nel giorno della sconfitta della Croazia contro l’Argentina. Dalic lo sostituisce a 10 minuti dal 90′, regalandogli l’ultimo doveroso tributo di tutto il pubblico. Poi, il rispetto e l’abbraccio dei vincitori.
A cura di Alessio Pediglieri
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L'epilogo della prima semifinale ai Mondiali in Qatar è stato inciso da una Argentina quasi perfetta, che non ha lasciato spazio alla Croazia, chiudendo con un perentorio 3-0. Successo senza ombre che ha proiettato la "Scaloneta" alla finale di domenica, passando per la porta principale. Spalancata da un immenso Leo Messi, autore di una tra le gare migliori di sempre con la maglia della propria Nazionale. La Nazionale di Dalic chiude così la propria corsa e con lei, Luka Modric ha scritto la sua ultima pagina di storia mondiale, sconfitto sul tabellino ma uscendo dal campo comunque da vincitore.

Non c'è stata storia, con la formazione di Scaloni che ha sfruttato le disattenzioni della difesa croata, cinica e spietata come solo le grandi squadre sanno fare portandosi prima sull'1-0 con il rigore di Messi, poi raddoppiando su una incursione fortunosa e caparbia di Alvarez. Pratica già avviata entro i primi 45 minuti e poi archiviata al 70′ quando una autentica magia di Messi ha permesso ad Alvarez di siglare la doppietta personale e fissare il tabellino sul 3-0 che vale la finale mondiale.

Il ct Dalic lascia l'ultima passerella mondiale a Luka Modric: è l'81' di Croazia-Argentina
Il ct Dalic lascia l'ultima passerella mondiale a Luka Modric: è l'81' di Croazia-Argentina

Ma se la serata ha esaltato le qualità argentine estasiando con la prestazione maiuscola della "Pulga" argentina, c'è stato spazio per fare risplendere anche un'altra stella assoluta, quella di Luka Modric, l'altro "dieci" e capitano di serata che ha regalato calcio a tutti gli appassionati. Per tutto il tempo che è rimasto in campo, il ‘Mago' ha inventato per i compagni, costruito, recuperato, provato a far scoccare la scintilla che poteva riaccendere un match già segnato. Il primo a combattere, l'ultimo a non arrendersi, meritandosi ancora una volta il massimo rispetto di pubblico e avversari, nella notte più cupa.

Sconsolato in panchina: la Croazia cede in semifinale, perderà 3-0
Sconsolato in panchina: la Croazia cede in semifinale, perderà 3-0

La carriera mondiale di Modric si chiude all'81', a 37 anni, dopo 160 presenze con la propria Nazionale con cui aveva iniziato il proprio cammino nel 2006. A testa china lascia il campo e la propria fascia da capitano, con la partita oramai consegnata nelle mani dell'Argentina di Messi, lo stesso che il centrocampista croato indicherà nel post match come il migliore giocatore al mondo: "Congratulazioni e auguro buona fortuna per la finale a Messi", dirà nel post-partita, "sta disputando un torneo fantastico e sta dimostrando la sua grandezza".

Modric avrebbe potuto concludere la partita, in attesa del 90′ ma è stata la sensibilità del ct Dalic a permettere a tutti di fermarsi un istante, mettere da parte l'apoteosi argentina e concentrarsi sul campione croato. E così è stato: Modric si è preso lo scenario, in un toccante ultimo applauso tutto per sè che per qualche istante, ha fermato il tempo.

La sua uscita dal campo si è trasformata in una standing ovation da brividi di tutto il Lusail Stadium, a tributo di una carriera immensa, di un giocatore speciale le cui qualità sono state ancora una volta riconosciute universalmente. Il calore del pubblico, argentini, arabi e croati uniti nel celebrare uno tra i più grandi talenti croati di sempre e del calcio internazionale, lasciare il campo di un Mondiale un'ultima volta, nel momento più amaro.

E la grandezza di Luka Modric è stata poi celebrata dagli stessi argentini che nel momento dell'estasi per una finale raggiunta ma per nulla scontata, non si sono dimenticati dell'avversario più grande. Il "dieci" si è accomodato in panchina per gli istanti finali, insieme ai suoi compagni in attesa del verdetto, per poi partecipare al dispiacere della sconfitta e ricevere il rispetto dei vincitori.

Così, il post gara argentino è stato diametralmente opposto a quanto visto con l'Olanda dopo i calci di rigore. Gli abbracci di Di Maria, suo ex compagno al Real, e di Leo Messi hanno fatto il giro del mondo: un ultimo gesto di rispetto assoluto per un campione al tramonto mondiale, capace però di vincere sempre, anche nel momento della sconfitta più dolorosa.

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