Ripresa Serie A, la Figc invia con un giorno d’anticipo il protocollo per le partite a Spadafora
La prossima settimana è in programma la riunione chiave per il destino del Campionato di Serie A 2019-2020. Giovedì 28 maggio si potrebbe decidere se la stagione potrà essere portata a compimento. Con un giorno d'anticipo la FIGC ha consegnato al Comitato Tecnico Scientifico e al Ministro dello Sport e delle Politiche Giovanili Vincenzo Spadafora il protocollo per le gare del campionato.
La FIGC consegna con anticipo il protocollo
La Federcalcio accelera e consegna con un giorno d'anticipo il protocollo per le gare di campionato al Comitato Tecnico Scientifico e al Ministro dello Sport. Questa è solo la prima di una serie di tappe e di scadenze importanti, quella principale è rappresentata dall'incontro al vertice di giovedì 28 tra il Governo che sarà rappresentato dal Ministro dello Sport, la Lega e la FIGC. Le parti sembrano intenzionate a riprendere il campionato, però ci sono una serie di punti da definire. Mentre martedì 26 ci sarà un consiglio di Lega importante che definirà le linee guida per il nuovo calendario, vanno disputate dodici giornate e quattro recuperi, oltre alla Coppa Italia. Mentre il 3 giugno in un Consiglio Federale potrebbe essere definita la data di ripartenza del campionato.
Quando può riprendere la Serie A
Federcalcio e Lega stanno cercando di definire il prima possibile la ripresa dei campionati di calcio. Gli allenamenti collettivi sono ripresi, mentre non è ancora ben chiaro quando la Serie A può iniziare. Le società sperano di giocare dal 13 giugno, un sabato, ma per ora c'è il divieto di svolgimento di ogni attività sportiva fino al 14, serve una deroga al decreto del Governo per permettere a tutti di riprendere nella data auspicata dalle società. Se non sarà così e si troverà l'accordo si riprenderà a giocare il 20 giugno. Dovendosi disputare dodici turni in sei settimane non si può accantonare in modo definitivo l'ipotesi di playoff e playout, soluzione che piace alla FIGC ma che invece non è gradita dalle società.