Ripresa Serie A, il calendario definitivo non c’è ancora: i club litigano su date e orari
La ripresa della Serie A è ufficiale. Dopo il via libera del governo, nella giornata di ieri è arrivata anche la conferma definitiva della Lega, al termine di una lunga assemblea tra i 20 club del massimo campionato.
"I Club hanno accolto con soddisfazione il via libera alla ripresa della Serie A TIM comunicato ieri dal Ministro Spadafora e hanno votato all'unanimità la disputa dei 4 recuperi della sesta giornata di ritorno (Atalanta – Sassuolo, Hellas Verona – Cagliari, Inter – Sampdoria e Torino – Parma) nel weekend del 20/21 giugno e la programmazione dell'ottava giornata di ritorno a partire da lunedì 22 giugno".
Chi si aspettava già nella giornata di ieri il nuovo calendario definitivo della Serie A, dai recuperi fino alla 38ª giornata, è rimasto però deluso e dovrà attendere almeno fino a lunedì. Il programma delle restanti 124 partite non è stato comunicato non solo perché laborioso da stilare, ma anche in virtù dei contrasti che sono sorti tra i club in fase di definizione del calendario.
Una storia in cui si intreccia la volontà del governo di ripartire con la Coppa Italia con le esigenze della maggior parte delle squadre coinvolte nelle semifinali: Milan e Juventus, ma soprattutto Inter, che dopo aver fallito ogni tentativo di posticipare le semifinali continua a far trapelare un disappunto tale da valutare l'impiego della Primavera contro il Napoli. Una provocazione, più che un'idea concreta, per dare l'idea del malcontento.
Orari partite Serie A
C'è anche un'altra questione che continua a tenere banco in Lega: quella degli orari. Già nei giorni scorsi si era lavorato per individuare le tre fasce orarie nelle quali distribuire le partite: approssimativamente tra le 17.00, le 19.15 e le 21.30. Un tema su cui si registrano ancora le pressioni dell'Assocalciatori, che spinge affinché il primo slot sia posticipato al tardo pomeriggio, in considerazione delle temperature elevate che accompagneranno il campionato nei prossimi due mesi. Allo stesso modo anche tra i club sono in corso discussioni accese sulla collocazione delle proprie partite, con la prima fascia pomeridiana che piace (comprensibilmente) a pochi.