Ripresa degli allenamenti, Spadafora prende tempo dopo l’incontro con i vertici del calcio
La riunione tra il ministro dello sport Vincenzo Spadafora e i vertici del calcio italiano, dalla FIGC alla Serie A, si è conclusa con un nulla di fatto che non lascia ben sperare in vista della possibile ripresa degli allenamenti per le squadre del massimo campionato, a partire dal prossimo 4 maggio. Chi contava di incassare l'approvazione del governo, per poter iniziare a pianificare la ripresa delle attività, è rimasto deluso: solo nei prossimi giorni, in seguito ad un consulto tra Spadafora, il ministro della salute e il comitato tecnico scientifico, sarà comunicata una decisione in merito.
È stato lo stesso Spadafora a prendere tempo, attraverso poche righe diffuse al termine del meeting avvenuto in video-conferenza e durato circa due ore: "Ringrazio tutti i partecipanti alla riunione: ho ascoltato con grande attenzione le diverse posizioni emerse e nei prossimi giorni, dopo un confronto con il Ministro della Salute e il Comitato tecnico scientifico, emaneremo le disposizioni aggiornate in merito alla possibilità e alle modalità per una ripartenza degli allenamenti".
L'orientamento del ministro dello sport era già chiaro da qualche giorno. Non convinceva in tutti i suoi aspetti il protocollo medico stabilito e proposto dalla Federcalcio, così come l'opportunità di dare subito il via libera alla ripresa degli allenamenti di squadra, seppur con tutte le restrizioni previste proprio dal protocollo.
Il governo, dunque, si prende altro tempo per valutare e decidere, a meno di due settimane dalla data che i club di Serie A ipotizzavano per la ripresa degli allenamenti. Realisticamente, considerate anche le attività necessarie per predisporre la ripartenza – dalla sanificazione dei centri sportivi alla predisposizione logistica del maxi-ritiro -, si va verso un ulteriore slittamento della data di ripresa degli allenamenti.
Un rinvio di 1-2 settimane, varando un calendario particolarmente serrato, potrebbe ancora consentire il completamento del campionato restando nell'ambito delle linee guida tracciate dall'UEFA, che ha concesso tempo fino al termine di luglio per ultimare i tornei nazionali. Ma il margine, per il calcio italiano, inizia ad essere sempre più ridotto.