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Ripresa Calcetto, Spadafora: “Non è scontato che si riparta il 25 giugno”

Il Ministro dello Sport e delle Politiche Giovanili Vincenzo Spadafora ha spiegato perché il Governo nell’ultimo DPCM non ha inserito la norma che avrebbe permesso agli sportivi amatoriali di praticare gli sporti di contatto, tra questi c’è anche il calcetto: “Il Consiglio dei Ministri ha deciso all’unanimità di non consentire la ripresa delle attività perché è necessario rispettare il distanziamento e bisogna utilizzare delle mascherine”.
A cura di Alessio Morra
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Sembrava che già dal prossimo 15 giugno in Italia si potesse tornare a giocare a calcetto, ma è slittato tutto, almeno fino al 25 giugno. In una prima bozza dell'ultimo DPCM il Governo sembrava pronto a dare l'ok, ma poi qualcosa è successo e nella versione ufficiale del Decreto non è stata inclusa la riapertura degli sport di contatto amatoriali, compreso il calcio a 5.

Il Governo ha preferito rinviare la ripresa del Calcetto

Il Ministro dello Sport Spadafora, in una diretta Facebook, ha spiegato perché è stata vietata ancora la disputa degli sport amatoriali, incluso il calcetto, uno dei grandi hobby di tanti appassionati di sport:

Ieri sera in Consiglio dei Ministri c’è stata una lunga discussione, al termine della quale è prevalsa una linea di coerenza con l’applicazione delle due regole fondamentali che ancora oggi sono valide per tutti i cittadini: il distanziamento e l’utilizzo delle mascherine. Tutti i cittadini, in tutte le Regioni d’Italia, sono tenuti a rispettare queste due regole: per andare al supermercato, per andare a lavorare, per viaggiare… Ovunque è necessario rispettare queste due regole che ci aiutano ad evitare un pericolo enorme che stiamo tutti sottovalutando, e cioè che i contagi possano nuovamente aumentare e ci costringano a chiudere nuovamente il Paese. Per questo motivo il Consiglio dei Ministri ha deciso all’unanimità di non consentire la ripresa delle attività che garantiscano il rispetto di queste due regole, come ad esempio gli sport di contatto, le discoteche, le scuole di ballo, ecc.

Del resto, se pensate che per lo stesso motivo nel nostro Paese non è neppure ripresa l’attività scolastica, capirete la prudenza che il Governo ha voluto mantenere nell’interesse di tutti i cittadini. Ovviamente io sono consapevole che tale divieto inciderà negativamente su migliaia di centri e di impianti sportivi e su altrettanti lavoratori. Per questo motivo ho preteso che venissero immediatamente stanziati nuovi fondi per quelle strutture che, nel rispetto delle decisioni del Governo, saranno costrette a rimanere chiuse e che venisse prorogata l’indennità anche per il mese di giugno e – se necessario – per il mese di luglio a tutti quei lavoratori sportivi che non potranno riprendere la loro attività.

Non è scontato che si giochi a calcetto già il 25 giugno

Il Ministro dello Sport ha dichiarato che dal 25 giugno in poi verranno fatte delle valutazioni sulla curva epidemiologica. E si capirà in base all'evoluzione del contagio in ogni tipo di regione se e come ridare la possibilità di praticare sport di contatto tra la fine di giugno e in particolar modo dal mese di luglio:

Il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri prevede che la valutazione sulla riapertura degli sport di contatto venga fatta a partire dal 25 giugno; il che non vuole assolutamente dire che dal 25 giugno la ripresa sia automatica. Dal 25 giugno in realtà il Ministero della Salute si è riservato di verificare con le rispettive Regioni lo stato della curva epidemiologica e di decidere, regione per regione, l’eventuale apertura nei giorni e nelle settimane successive.

Il senso di responsabilità di chi governa non può essere condizionato neppure dagli insulti o dagli auspici di morte dolorosa che vergognosamente qualcuno ha scritto nei commenti in queste ore.

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