Ripartenza Serie A, Spinelli a Lotito: “Ad ogni costo? La smetta di rompere i c….”
Aldo Spinelli, il proprietario del Livorno calcio, ha voluto rispondere a modo suo al collega Claudio Lotito, patron della Lazio, senza giri di parole: "Vuole ripartire a tutti i costi? La finisca di rompere i c…ni!". Oggetto del contendere, ovviamente, la ripresa del campionato che il numero uno laziale pretende dalla prima ora ma che si scontra con i tempi e soprattutto, le condizioni medico sanitarie generali.
Tutti vogliono riprender a giocare, tutti sanno che è vitale, fondamentale per il futuro del sistema calcio. Non a caso,m da alcuni giorni, di dibattiti tra Lega, Federcalcio e società non è più incentro sul ‘se ritornare a giocare' a ‘quando' e ‘come'. Il punto di partenza è fissato per i primi di maggio quando dovrebbe allentarsi la morsa del lockdown in Italia così da permettere il rientro alle attività, anche sportive. Ci sono tanti dubbi, enormi rischi ma la Federcalcio ha già varato una serie di norme che dovranno venire rispettate dalle società, con una scaletta di modalità e di tempistiche: prima inizierà la Serie A, poi a cascata la Serie B e la Lega Pro. Per tutti i campionati minori è stato già confermato la chiusura anticipata della stagione.
La A a 22 squadre e una B rivoluzionata
Se per le società di massima serie sarà un problema organizzarsi in modo tale da rispettare il protocollo della Figc, ancor più complicato e difficile sarà per i club delle serie minori, anche se in B è viva la volontà di fare ripartire la macchina in qualsiasi modo, rigenerando entrate e profitti. Lo storico patron del Livorno, Aldo Spinelli, da uomo di sport e imprenditore di vecchia data ha le idee chiare sulla soluzione da adottare: "Come in altri settori anche il calcio ha subito fortissime ripercussioni economiche. Ma se non ci sono le garanzie sanitarie è giusto aspettare. Spero si riparta da una Serie B con tre promosse della C e due sole retrocessioni, con una A che diventi a 22 squadre".
Lo spettro dei ricorsi
Se da un lato c'è spazio per la speranza e, al momento ogni ipotesi può diventare una risorsa, oltre allo spettro economico per la maggior parte delle società della cadetteria italiana c'è anche un altro problema da evitare ad ogni costo, sottolineato ancora una volta da Spinelli: i ricorsi ai tribunali. Tra società e Lega, tra Lega e i proprietari dei diritti televisivi, tra club e sponsor, tra giocatori e proprietà. Solamente se si ripartirà, tutto ciò sarà sventato