Rigori da incubo per Lautaro Martinez, i portieri hanno capito come bloccarli
Due errori su cinque calci di rigori tirati finora in stagione. Il primo, pesantissimo, Lautaro Martinez lo commise nel derby contro il Milan fallendo il penalty che avrebbe portato in dote la vittoria. Il secondo lo ha sbagliato sempre a San Siro ma contro il Cagliari, nel posticipo della diciassettesima giornata con l'Inter che era in vantaggio proprio grazie a un gol dell'argentino. Da Tatarusanu a Cragno è un déjà vu. Ironia della sorte, era identica anche la porta.
I portieri hanno capito come bloccare le sue conclusioni. L'attaccante si lascia ipnotizzare dal portiere avversario che ha il merito di restare fermo, lucido, freddo al momento della battuta e di lanciarsi nella direzione giusta intuendo la traiettoria del tiro. Il finale è lo stesso: mani in faccia, maglia sul viso ed espressione di rabbia mista a delusione del "toro".
Nono rigore stagionale per la squadra di Simone Inzaghi, solo 3 di questi sono stati realizzati da Lautaro (Sassuolo, Venezia, Spezia) che invece s'è perso nelle gare clou. Al rientro in campo nella ripresa il pubblico di fede nerazzurra ha incoraggiato il calciatore a non mollare, a non lasciarsi influenzare dall'occasione mancata dagli undici metri. Martinez ringrazia e fa un gesto chiarissimo verso la Curva: si scusa per l'errore.
Perché non ha tirato Calhanoglu? La domanda sorge spontanea alla luce delle ultime scelte: contro il Napoli fu il turco a prendersi la responsabilità di battere dal dischetto e fece gol a Ospina (in precedenza aveva messo la firma dell'ex anche in calce al derby). A chi credeva che quella decisione aveva segnato un cambio delle gerarchie dagli undici metri l'ex milanista rispose sgombrando il campo dalle illazioni: "In realtà sia o in tre", disse.
