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Rigore scandaloso, una squadra se ne va durante la Supercoppa: ecco com’è il calcio senza VAR

Chi rimpiange il calcio del bei tempi andati, quello senza VAR in cui le esultanze non restavano strozzate in gola, farebbe bene a guardare cosa è successo durante un match di Supercoppa in Zimbabwe: l’arbitro ha fischiato un calcio di rigore scandaloso, una delle due squadre ha abbandonato il campo per protesta.
A cura di Paolo Fiorenza
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Chi è contro il VAR, ovvero l'uso nella tecnologia nel calcio, cavalca varie argomentazioni a sostegno della propria tesi: da quelle più emozionali – come la sospensione innaturale dell'esultanza quando si segna, sia da parte dei giocatori che dei tifosi – ai tempi spesso lunghi per la revisione di situazioni particolarmente complesse, al fatto che a volte si sbagli anche dopo aver visto e rivisto l'azione incriminata, oppure che non si mandi neanche l'arbitro a rivederla al monitor. Tutte cose su cui si può discutere serenamente al bar, ma solo dopo aver fatto una premessa: indietro non si torna, non si può tornare. Ovvero ad un'epoca in cui succedevano cose come quella appena accaduta in Zimbabwe – in Supercoppa, mica in un torneo di quartiere – ovvero un calcio di rigore scandaloso, che ha indotto una delle due squadre ad abbandonare il campo.

Rigore assurdo in Zimbabwe, una delle due squadra se ne va: partita di Supercoppa sospesa

Si stava giocando la partita tra Simba Bhora e Highlanders, valida per i quarti di finale della Zimbabwe Super Cup, quando nel secondo tempo – al 79′, sullo 0-0 – è successo il fattaccio: l'arbitro Cecil Ngwezere ha assegnato un rigore inesistente ai padroni di casa, per un fallo commesso palesemente fuori area, come si vede (e si rivede, potendolo fare…) dalla posizione di entrambi i piedi del calciatore che ha commesso il fallo (quello almeno c'è). A quel punto si sono scatenate le proteste veementi degli ospiti: il match è stato prima interrotto per mezzora, poi è stato definitivamente sospeso quando gli Highlanders hanno deciso di lasciare il campo e andarsene.

Un errore così sesquipedale che qualcuno doveva pagare. Ma non il direttore di gara, almeno per il momento, bensì in primis il guardalinee, individuato come massimo responsabile dell'abbaglio. La Commissione arbitri dello Zimbabwe ha infatti annunciato la sospensione per sei settimane dell'assistente di linea Zondzi Ngosana, accusandolo dell'errata decisione dell'arbitro: se fosse stato correttamente in posizione, avrebbe potuto vedere (forse) che il fallo era stato commesso fuori area. Quanto all'esito finale del match, non è ancora stato reso noto. Forse è meglio tenersi il VAR con tutte le sue problematiche…

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