Rigore folle in Milan-Chelsea, ma l’espulsione di Tomori è inevitabile: lo dice il regolamento
La partita di Champions contro il Chelsea è iniziata in salita per il Milan. La squadra di Pioli reduce dal bel successo sulla Juventus si è ritrovata dopo poco meno di 20′ in 10 uomini per l'espulsione di Tomori. L'arbitro tedesco Siebert non ha avuto dubbi nell'estrarre il cartellino rosso nei confronti del grande ex del match e nel concedere il rigore ai Blues che non hanno sciupato l'occasione per portarsi in vantaggio così di un gol, oltre che di un uomo. Il provvedimento disciplinare però ha fatto molto discutere, soprattutto per l'entità della spinta del difensore.
Tomori è stato punito per un contatto con Mount che era lanciato a rete, in posizione leggermente defilata in area di rigore. Il difensore ha provato comunque a contrastare il centrocampista che poi in caduta, è riuscito a tirare trovando l'opposizione di Tatarusanu. L'arbitro Siebert però ha deciso di sanzionare la trattenuta di Tomori, considerata di un'entità tale da impedire a Mount di battere a rete nel migliore dei modi. Una scelta che ha sollevato non pochi dubbi, perché l'intervento del rossonero è sembrato molto lieve.
Una cosa però è certa, nel momento in cui l'arbitro ha deciso di sanzionare il fallo di Tomori a quel punto è stato inevitabile il cartellino rosso da regolamento. Infatti quanto accaduto rientra esattamente nella casistica del DOGSO, ovvero Denying Of Goal Scoring Opportunity (Negare l'opportunità di segnare un gol) che prevede l'espulsione. Per rientrare in questa infrazione devono concretizzarsi 4 fattori: la distanza tra il punto dell'infrazione e la porta dev'essere ravvicinata, la direzione dell'azione dev'essere verso la porta, la probabilità di tenere o guadagnare palla deve essere alta e la posizione e il numero dei difendenti deve essere tale da favorire l'attaccante.
In questo caso tutto rientra nella casistica del DOGSO, anche perché l'intervento di Tomori non è considerato come "genuino" sul pallone. La valutazione dell'arbitro Siebert dunque ha portato poi all'inevitabile espulsione su cui c'è poco da discutere. Si può invece discutere e molto, sull'entità della trattenuta che, come già sottolineato, sembra tutt'altro che eccessiva. Il Var inoltre non è potuto intervenire, in quanto in questi casi fa fede la decisione del direttore di gara.