Ribery lascia subito il calcio: a partire da Salernitana-Spezia avrà un nuovo ruolo
L'annuncio era nell'aria da un paio di settimane ma ora c'è la certezza ufficiale: Franck Ribery ha dato l'addio al calcio. Alla vigilia della gara che la Salernitana giocherà contro lo Spezia domani allo stadio Arechi con calcio d'inizio alle ore 15:00, il tecnico granata ha fatto il punto sul campione francese. Inutile ricordare che la sua carriera è stato un autentico trionfo e il suo arrivo in Campania è stato accolto dal popolo salernitano come un miraggio. Una sorta di luce in fondo a quel tunnel rappresentato dalle incertezze societarie della passata stagione poi spazzate dopo l'arrivo di Danilo Iervolino e la conquista di una salvezza che resterà impressa nella storia del calcio.
Ribery ha scritto capitoli importanti di questo sport tra le fila del Bayern Monaco conquistando una Champions, una Supercoppa europea, nove titoli tedeschi, sei Coppe di Germania, ma anche miglior calciatore Uefa nel 2013 negli anni in cui Messi e Cristiano Ronaldo avevano la precedenza su tutti. Le sue giocate hanno impreziosito attaccanti del calibro di Luca Toni, Klose, Mario Gomez e Lewandowski capaci di farsi largo nel grande calcio anche grazie ai suoi assist.
L'ultimo bomber, in ordine di tempo, a beneficiare delle sue giocate e soprattutto dei suoi preziosi consigli, è stato Dusan Vlahovic. Oggi alla Juve, il serbo è letteralmente esploso alla Fiorentina proprio seguendo le indicazioni del francese e di Cesare Prandelli. Ribery ha annunciato il suo addio al calcio con un tweet sul suo profilo ufficiale: "La palla si ferma. I sentimenti dentro di me no. Grazie a tutti per questa grande avventura". Annuncio fatto anche dalla Salernitana poco prima sugli account ufficiali e poi da Nicola che ha subito svelato quale sarà il suo nuovo ruolo nel club campano.
Ribery ha vinto una Champions League, una Supercoppa Europeal, un Mondiale per club, ma anche 9 campionati con il Bayern Monaco e ben 12 coppe nazionali in Germania, due coppe nazionali in Turchia col Galatasaray, due volte Uefa Team of the Year e finalista con la Francia ai Mondiali 2006 contro l'Italia culminati con il successo della Nazionale di Lippi. Un palmares di tutto rispetto che non poteva lasciare indifferente Davide Nicola e la Salernitana, completamente lusingata dal fatto che il francese non abbia avuto alcun dubbio a restare in Italia proprio nel club campano. Ribery ha appeso le scarpette al chiodo e domani ci sarà il giro d'onore per tributargli il giusto applauso.Nicola in conferenza stampa ha svelato il suo futuro: "Quando si vede Franck non si può che avere una idea unica – ha detto – Sappiamo tutti cosa abbia rappresentato per il calcio e per la Salernitana. Per me è una gioia il fatto che voglia restare qui, seppur sotto un'altra veste".
A questo punto rivela l'incarico che Ribery avrà in società, che non sarà da dirigente della società granata, come si pensava qualche giorno fa, ma ancora in campo, dalla panchina, con Davide Nicola: "Averlo all'interno del nostro staff è un piacere, avrebbe potuto fare qualunque cosa in qualunque parte del mondo e invece ha accettato di restare con noi – spiega – Sarà un collaboratore a 360°, è un potenziale allenatore per personalità, conoscenze e capacità di sdrammatizzare e di leggere i momenti. Ora è dall'altra parte della barricata e potrà percepire dinamiche diverse. E la sua voglia di apprendere ancora mi piace. Spero domani possa essere al mio fianco in panchina". Ribery dunque ricomincia un nuovo capitolo nel mondo del calcio, fin da subito, nello staff tecnico dell'allenatore che gli ha regalato l'ultima grande gioia della sua carriera: un'impresa da sogno.
Ribery, all'interno del suo video pubblicato sui social, ha spiegato le ragioni della sua scelta: "Cari amici e tifosi, ci tenevo a preparare questo breve video per annunciarvi che per me è giunto il momento di salutare il calcio. Con voi, con il vostro sostegno, ho realizzato il mio sogno e ve ne sono grato dal profondo del cuore. Se per quasi vent'anni ho potuto giocare ad alto livello e intraprendere questa carriera, è anche perché nei momenti difficili, mi siete sempre stati vicini. Mi avete trasmesso la forza necessaria per vivere questa incredibile avventura. Oggi però, nonostante ce l'abbia messa tutta negli ultimi tre mesi, il dolore al ginocchio è solo peggiorato e i medici sono stati chiari: non ho più scelta, devo smettere di giocare.
Sono obbligato a chiudere qui la mia carriera di giocatore professionista. È la fine di un capitolo fantastico della mia vita ma anche l'occasione per ringraziare tutti coloro senza i quali non sarei chi sono oggi: la mia famiglia tanto per cominciare, che ha reso possibile tutto questo. I miei compagni e allenatori, con i quali ho condiviso momenti e gioie incredibili, senza dimenticare i dirigenti e gli staff dei club nei quali ho avuto la fortuna di crescere. È la fine di un capitolo, quello da giocatore, ma non della mia storia professionale, potete starne certi. Non mi resta quindi che dirvi arrivederci a presto, per l'inizio di un nuovo capitolo. Grazie a tutti".