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Reus in lacrime mentre il Real festeggia la Champions dietro di lui: non riesce ad alzarsi

La reazione di Reus dopo la sconfitta del Borussia Dortmund in finale: resta in campo da solo accovacciato a terra, travolto dalla festa del Real Madrid.
A cura di Ada Cotugno
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Una macchia gialla si intravede tra le tante maglie del Real Madrid che si muovono vorticosamente nella festa di Wembley: accovacciato a terra si scorge a malapena Marco Reus, rimasto da solo in mezzo al campo mentre attorno a lui gli spagnoli festeggiano la 15esima Champions League della loro storia.

È l'immagine più triste della serata quella dell'idolo del Borussia Dortmund fermo e immobile per terra che rivive lo stesso incubo di undici anni fa. Perfino lo stadio è sempre quello dell'ultima volta: nel 2013 dovette arrendersi in finale al Bayern Monaco, questa volta sono i Blancos a fare da giustizieri ma la sconfitta fa ancora più male perché arriva nella sua partita d'addio al Dortmund.

La reazione di Reus dopo il fischio finale

Una storia che si ripete, tristemente uguale a quella di undici anni fa. La prima finale di Champions League aveva aperto la sua avventura con il Borussia Dortmund, la seconda la chiude per sempre. Una serie di coincidenze strane che avevano portato in tanti a credere nel sogno dei tedeschi, ma alla fine tutti si sono dovuti scontrare con la realtà.

Anche Reus che al fischio finale della partita è rimasto in campo da solo, accovacciato a terra: le lacrime gli bagnavano il viso, per l'amarezza della sconfitta e la tristezza di dover dire addio alla squadra di una vita, una scena toccante che ha fatto il giro del web. Forse neanche si è accorto che attorno a lui si stava consumando la festa del Real Madrid.

Le lacrime di Reus per la sconfitta

Proprio alle sue spalle infatti gli spagnoli saltavano tenendosi stretti in cerchio, una celebrazione meritata per aver vinto l'ennesima Champions. Reus è rimasto da solo, l'unico puntino giallo travolto dalle maglie bianche dei nuovi campioni. Non si è spostato di un millimetro ed è rimasto con lo sguardo assorto e le lacrime che scendevano sul volto.

Non si è spostato neanche quando due giocatori del Blancos sono andati proprio alle sue spalle per abbracciarsi: nessuno, almeno in quel frangente, gli ha teso una mano per rialzarsi e il tedesco è rimasto immobile per diversi minuti, metabolizzando l'ennesima sconfitta di una carriera costellata dalla sfortuna.

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