Respinto il ricorso di Dalma e Giannina: “Maradona” torna nelle mani di Morla
Dopo una sentenza e due ricorsi, "Maradona" torna nelle mani dell'ex avvocato del Diez, Matias Morla. Il marchio legato al Pibe, dunque, è stato ridato dalla giustizia argentina al legale che oggi torna ad averne il diritto esclusivo. Il ricorso che era stato presentato dalle due figlie di Diego, Dalma e Giannina, non è stato accolto: l'accusa di amministrazione fraudolenta non ha trovato alcun riscontro. Ma la decisione del tribunale appare solo come l'ennesimo atto di una disputa legale che non accenna a placarsi attorno all'eredità lasciata da Maradona.
Si parla di un giro d'affari di decine di milioni di dollari all'anno, suddivise dai proventi dello sfruttamento del marchio "Maradona" e di tutte le attività a lui direttamente collegate. fa parte dell'eredità del Pibe sulla quale si sono accanite le due figlie, Dalma e Giannina che avevano fatto in modo che Matias Morla, ex avvocato di Diego, ne potesse gestire in esclusiva i proventi. Una scelta che era stata effettuata dallo stesso Diego ancora in vita, quando aprì la società Sattivca S.A., appositamente creata per lo scopo di gestire i diritti d'immagine del Diez.
Si racconta che lo stesso Maradona spiegò la scelta per evitare che l'ex moglie Claudia Villafane e le due figlie potessero lucrare su quelle risorse, pensiero che Morla ha voluto ribadire a poche ore dalla sentenza che gli ha restituito il maltolto: "Alle figlie interessano solamente i soldi. Non hanno minimamente a cuore gli interessi delle loro zie, che contano su quei profitti per tirare avanti. Diego mi diede mandato esclusivo per tutelare le sue sorelle dai loro stessi familiari".
Una vicenda torbida, che ha visto prima Morla vedersi sottratta la gestione per poi riottenerla al secondo ricorso. L'ex avvocato del Pibe, prosciolto da tutte le accuse che riguardano i sette indagati che devono rispondere della morte di Diego, è tornato in possesso di un patrimonio immenso che genera introiti milionari in 24 Paesi, che riguarda il marchio "Maradona" oltre a una decina di altri collegati tra loro. Resta da risolvere però anche un altro nodo cruciale su cui c'è già battaglia legale: i circa 70 milioni di dollari lasciati dal Pibe in diversi conti bancari in giro per il mondo, oltre alla distribuzione dei tantissimi cimeli (senza prezzo) che raccontano la storia di una vita unica.