Renzo Ulivieri: “Pensavo davvero che fosse finita, mi hanno operato tre volte all’intestino”
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Renzo Ulivieri se l'è vista brutta, ma a 84 anni continua ad allenare nel "calcio camminato", oltre ad essere il presidente dell'Associazione Italiana Allenatori Calcio (carica che ricopre dal 2006) e il direttore della scuola allenatori della FIGC. Di cose da fare il toscanaccio ne ha parecchie, adesso che si è ripreso dopo il momento difficile che lo ha visto ricoverato a lungo in ospedale e sottoposto a più di un intervento chirurgico: "Cosa vedo se mi volto indietro? Mi vedo morto", ci scherza su con la sua solita verve.
"Sono stato 4 mesi in ospedale, due a casa, mi hanno operato tre volte all'intestino, ho perso più di 10 chili. Pensavo davvero che fosse finita. Penso spesso alla morte. Intendiamoci, a chiamarla sorella morte non ci sono ancora arrivato", e via un'altra risata, nell'intervista alla Gazzetta dello Sport.

Ulivieri e il calcio camminato: "Mi siedo di nuovo in panchina, è un bel modo per tenere la morte lontana"
Ulivieri spiega cosa fa oggi in aggiunta alle cariche istituzionali, un allenatore è per sempre tale: "Sono impegnato nel calcio camminato – racconta il tecnico di San Miniato – Mentre il bambino si allena, a suo padre o sua madre proponiamo il calcio camminato. Non riguarda solo la salute fisica, è una questione sociale. Il mio mondo qual è ora? Stasera ho la partita di calcio camminato, vo' a sedermi di nuovo in panchina, è un bel modo per tenere la morte lontana". Le regole del calcio camminato sono semplici: in campo si può solo camminare e non correre, il contatto fisico è proibito.

I due rimpianti di Ulivieri: Bosi e Morfeo
Quanto ai suoi rimpianti, Ulivieri cita due giocatori del passato, Bosi e Morfeo: "Legati al calcio ne ho due. Il primo: non aver fatto debuttare in Serie A Giovannino Bosi, un ragazzo d'oro che stava con me a Bologna in B. Il secondo: non aver capito Morfeo. Ero al Cagliari e dissi che si poteva cedere. Lui andò a Verona e fece il fenomeno. Qualche tempo dopo incrocio Prandelli. E gli faccio: ma come hai fatto a far giocare così bene Morfeo? E lui: Renzo, perché ho usato un sistema di gioco che tu non conosci, il 10+1. Vabbè, gli metto una mano sulla spalla e gli fo': Cesare fermati qua, se no mi spieghi anche il 9+2…".