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Reijnders dal supermercato al Milan: “Facevo il cassiere e guadagnavo poche centinaia di euro”

Tijjani Reijnders è un nuovo giocatore del Milan, ma la sua carriera è stata contraddistinta da tanti sacrifici. Ecco la storia del colpo di mercato rossonero.
A cura di Marco Beltrami
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Tijjani Reijnders è l'ultimo colpo di mercato del Milan. Dopo la cessione di Tonali i rossoneri hanno puntellato il centrocampo con il calciatore olandese acquistato per 19 milioni più 4 di bonus dall'AZ Alkmaar. Una storia particolare quella del classe 1988 che prima di consacrarsi come calciatore ha dovuto anche fare non pochi sacrifici, lavorando come cassiere.

Il neoacquisto del Milan deve il suo nome a suo padre Martin protagonista di una carriera importante da attaccante in Olanda. Grande tifoso dell'Ajax, ha deciso di chiamare suo figlio come quello dell'ala nigeriana Tijani Babangida. Papà Reijnders ha fatto di tutto pur di trasferire la sua passione per il calcio ai suoi figli, anche il fratello di Tijjani Elano è un giocatore professionista, pagandoli in occasione delle partite 50 euro ogni due tiri in porta.

Una passione sfrenata per il calcio quella del neogiocatore del Diavolo che ha mosso i primi passi con il PEC Zolle e poi con le giovanili dell’AZ Alkmaar. E prima del trasferimento in prima squadra, Tijjani ha unito all’attività sportiva anche un lavoro in un supermercato. Fino al 2018 dunque Reijnders ha svolto diverse mansioni per la catena Aldi.

In un'intervista a Nos, il calciatore ha dichiarato: "Ho lavorato come magazziniere, riempiendo gli scaffali e come cassiere. Guadagnavo poche centinaia di euro. Di recente ho parlato con la mia famiglia di questo contrasto e siamo giunti alla conclusione che questa fase mi ha fatto molto bene. Ho visto entrambi lati della medaglia". 

Una carriera non semplice dunque per lui che ha raccolto i frutti dei suoi tanti sacrifici poi all'AZ quando è esploso e si è guadagnato anche una convocazione in nazionale. Una situazione che lo ha ripagato di tutto, anche di diverse delusioni: basti pensare che ai tempi del Twente fu escluso perché considerato troppo "piccolo", con il suo ex allenatore Boudrie che dichiarò: "Non si fidavano di lui".

E ora tornano attuali le parole di quando Reijnders ha capito di aver finalmente intrapreso la strada giusta: "Ho dovuto aspettare molto tempo per questo. A volte il dubbio mi ha colpito, ma grazie alla mia famiglia unita sono riuscito a superarlo. Anch'io mi vedo come un ritardatario, ma ho finalmente realizzato il mio sogno d'infanzia. Non ci pensi molto spesso, ma in certi momenti ti rendi conto che il sogno si è avverato".

Seppur "esploso" in ritardo, il giocatore olandese ha messo a referto numeri importanti con l'AZ confermandosi uno dei migliori interpreti del suo ruolo. Basti pensare che Reijnders è il calciatore del massimo campionato olandese che ha tentato più dribbling nell'ultimo terzo di campo ogni 90 minuti, il secondo che ha effettuato più tocchi in area avversaria, il terzo con il maggior numero di tiri, e il maggior numero di passaggi che portano ad una conclusione in porta. A questo è servita una lunga gavetta che lo ha portato al Milan.

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