Reggina in B, festeggiamenti senza distanziamento: sei tifosi multati e verso la quarantena
Era accaduto lo scorso 8 giugno, nel momento in cui si era predisposto per la promozione in serie cadetta delle prime squadre in classifica di ogni girone di Serie V per la stagione 2020/2021. Tra queste, c'era anche la Reggina e, da subito, in città si era scatenata la festa da parte dei tifosi. Gente in strada, tra bandiere, striscioni, sciarpe e corsi. Ma nessuna mascherina né tanto meno il rispetto del distanziamento sociale, ancora in vigore in questa fase post Covid che garantirebbe il continuo calo della curva epidemiologica a scanso di nuovi focolai. Invece, sia dalle immagini diffuse sul web attraverso i social networtk e ai filmati in possesso delle Forze dell'Ordine, si sono registrati veri e propri assembramenti con il pretesto di festeggiare la promozione.
A distanza di pochi giorni, dopo le indagini di rito verificando attentamente tutto il materiale pervenuto per il corretto svolgimento delle attività investigative, si è provveduto ad emanare i primi provvedimenti. Che sono ricaduti – al momento -su sei tifosi, identificati e ai quali è stata inoltrata richiesta di presentarsi alla Questura. Il reato contestato è quello di aver violato le norme anti Covid 19, per il quale è prevista una sanzione amministrativa predisposta dal Decreto, pari a 400 euro a persona. Oltre alla multa si valuterà se sottoporre i coinvolti anche ad un periodo di quarantena, di 14 giorni, verificando poi con test e tamponi eventuali positività al coronavirus.
Un comportamento scellerato che aveva fatto subito discutere e che già dalle prime immagini diffuse sui social network evidenziava una situazione scappata subito da ogni controllo. La Polizia Scientifica in collaborazione con la Digos ha provveduto all'analisi di tutti i filmati notando la presenza di moltissimi minori all'interno della folla non autorizzata a ritrovarsi in piazza senza misure e dispositivi di sicurezza. I sei tifosi identificati sono solo i primi di molti altri che dovranno rispondere della violazione dei protocolli di sicurezza e solo alcuni di loro fanno parte del tifo organizzato amaranto.