Real Madrid, pari e paura. Dennis lo sbeffeggia esultando come CR7
Colpito, ma non affondato. Il Real Madrid traballa, va sotto di due gol contro il Club Brugge in casa e rischia la terza sconfitta al Santiago Bernabeu in Europa. il Real, che non ha mai perso in Champions tre volte di fila subendo almeno due gol evita una prima volta che avrebbe fatto virare verso il nero l'orizzonte dei Blancos. Ma il Real resta una squadra senza identità, che difende in maniera fin troppo casuale e attacca senza equilibrio. Lontani anche i tempi del "miedo escenico", il timore degli avversari nell'affrontare il palcoscenico del Real. Dennis stampa una doppietta che esacerba i limiti delle merengues poi esulta anche come Cristiano Ronaldo. E al Real fa ancora più male.
Sbaglia Modric, Dennis colpisce
Dopo la prima occasione per Benzema il Bruges, in testa al campionato belga, passa clamorosamente in vantaggio. Spunto a sinistra di Vanaken che lancia Tau; preciso il cross basso per Dennis, che quasi inciampa sul pallone ma il doppio, goffo tocco destro-sinistro manda in controtempo Courtois. Il gol, prima annullato, viene convalidato dopo il check al VAR. Sono passati 8 minuti e 9 secondi dal fischio d'inizio: è il gol più rapido nella storia del Bruges in Champions League. Dennis diventa così il terzo nigeriano a segnare in Champions dopo James Obiorah e Ayila Yussuf. Era dal 2007, dalla rete di Galletti per l'Olympiakos nel 2007, che il Real non subiva un gol così presto nella fase a gironi di Champions League.
Clinton Mata blocca Hazard e Modric, che al 21′ va di prima su appoggio di Carvajam ma non trova la porta. Spinge il Real, Kroos alza la qualità del gioco delle merengues. E' lui a battere il corner al 28′ su cui Varane va di testa al 28′, notevole la respinta di Mignolet. Tre minuti dopo il tedesco insiste al volo, conclusione al volo di Kroos appena sfiorato da Mechele: palla appena larga alla destra di Mignolet.
Dennis colpisce ancora poi esulta come Cristiano Ronaldo
Ma il Real si consegna dopo quaranta minuti a uno scenario inatteso, assurdo per forma, dimensione, modalità. Modric regala palla a Denis nel tentativo di appoggiare indietro a Ramos, Denis chiude la linea di passaggio, scatta in verticale, di nuovo quasi cade sul pallone in accelerazione ma riesce a toccare sotto e tracciare un pallonetto che gli consente di raddoppiare il bottino di gol in carriera nelle competizioni Uefa. Segna due volte al Bernabeu, poi esulta come Cristiano Ronaldo: ci vuole incoscienza e personalità per "trollare" il Real Madrid in casa loro.
Al 41′ Lucas Vazquez prova almeno a salvare l'orgoglio, interessante l'apertura per Nacho ma è sempre puntuale la chiusura di Clinton Mata, il migliore dei suoi insieme a Vanaken che non sbaglia un passaggio in tutto il primo tempo. Il Real si scopre pericolosamente, viaggia davvero piano ma così non arriva né sano né soprattutto lontano. L'ultima girata di destro di Kroos e la mischia innescata da Benzema raccontano un disordine di pensiero, una confusione che annega nei fischi del pubblico alla fine del primo tempo.
Zidane cambia portiere, Ramos accorcia
Zidane cambia portiere, fuori Courtois e dentro Areola che sembra poter contrastare il belga nelle gerarchie delle merengues e debutta in Champions. Fuori anche Nacho, entra Marcelo che ha sofferto di un problema alla schiena e non giocava dal 14 settembre.
Il Bruges dilaga, perde palla Sergio Ramos che innesca nuovamente Dennis, frustrato stavolta dall'uscita di Areola. La reazione, avviata dal tiro dalla distanza di Casemiro, si concretizza nel colpo di testa del condottiero Sergio Ramos,il Braveheart dei Blancos. Si mostra in area sul cross di Benzema, salta e segna sul primo palo. Il check del VAR considera la sua posizione regolare, i replay non cancellano tutti i dubbi. E' il dodicesimo gol in Champions del capitano, talismano del Real che ha perso tutte le ultime le ultime cinque partite che ha saltato nella manifestazione. Restano due le squadre a cui il Real non ha ancora segnato nella sua storia in Europa, l'Ipswich e l'Arsenal (giocando due partite contro ciascuna delle due).
Il gol alimenta la spinta del Real che accelera, di foga almeno. La velocità nella circolazione del pallone racconta, e insieme per un po' stimola, la sicurezza della squadra di Zidane. Ci prova col sinistro Lucas Vazquez, ma non prende la porta. Il Real prende vita soprattutto a sinistra, la spinta di Marcelo si combina bene con la rinnovata vitalità di Hazard, rimasto a galleggiare in una zona d'ombra e rassegnazione per la prima ora di gioco. Lo squillo improvviso del belga, all'alba dell'ultima mezz'ora di gioco, fa scattare un'energia positiva sugli spalti. Il pubblico si fa dodicesimo uomo in campo, sospinge i Blancos che nel finale possono contare anche sulle giocate e le intuizioni del giovane Vinicius, in gol contro l'Osasuna, dentro per Lucas Vazquez.
Il Bruges cambia ma non arretra, fuori Denis per un altro scattista come Openda. Il Real non spinge a tutta, come un'onda di risacca. Il Brugge accarezza la vittoria fino al minuto 86. Poi il fallo di Vormer porta al secondo giallo e all'inferiorità numerica. La punizione successiva prelude al colpo di testa di Casemiro e al pareggio. Un raggio di luce che non cancella le ombre di una partita, e di una stagione, ancora senza una chiara direzione.