Raspadori lancia la nuova Italia in Turchia: la partita più inutile può trovare un senso
Una delle partite più surreali della storia della nostra Nazionale si chiude almeno con il lieto fine. L'Italia di Roberto Mancini inizia il suo nuovo cammino, dopo la drammatica eliminazione dai Mondiali ad opera della Macedonia, con una vittoria per 3-2 in casa della Turchia nell'amichevole tra le squadre sconfitte nei playoff. Il primo di tanti test che attendono gli azzurri per capire su chi costruire il nuovo ciclo, nel tentativo di confermarsi al vertice del calcio europeo e ritentare l'approdo alla prossima edizione della Coppa del Mondo (nel 2026 nel torneo organizzato da Stati Uniti, Canada e Messico). A Konya comincia male, ma l'Italia ha il merito di non sgretolarsi e di crederci, soprattutto con Giacomo Raspadori, uomo della partita con una confortante doppietta.
Mancini, costretto a giocare una partita che avrebbe evitato volentieri, approfitta dell'occasione per mandare in campo un progetto di nuova Italia. C'è interesse soprattutto per il giovane tridente formato da Zaniolo, Scamacca e Raspadori, ma non si fa neanche in tempo a cominciare la partita che gli azzurri si ritrovano sotto. Una brutta uscita si trasforma in un'azione offensiva dei padroni di casa, con Under che entra in area da posizione defilata e batte a rete con il destro, il suo piede debole: la conclusione è potente ma Donnarumma si fa infilare proprio sotto le gambe, a conferma di un momento tutt'altro che brillante.
La Nazionale ha però il merito di non disunirsi. Gli azzurri trovano presto le distanze giuste e cominciano a macinare gioco in modo discreto, considerata la situazione particolare sul piano emotivo. Si creano i presupposti per il gol e nel giro di pochi minuti ne arrivano due: Cristante si fa trovare pronto su calcio piazzato, mentre Raspadori è bravo a ricevere in area di rigore e a liberarsi per la conclusione vincente.
Il vantaggio degli azzurri è tutto sommato meritato e viene difeso bene, senza particolari affanni se non in un paio di circostanze in cui Donnarumma si fa trovare pronto, riscattandosi in parte dopo l'errore iniziale. È ancora Raspadori, in un momento di stanca della partita a 20 minuti dalla fine, a trovare la girata vincente in area di rigore, candidandosi ad essere uno dei punti fermi dell'attacco della Nazionale nei prossimi anni. La girandola di cambi nella fase finale dell'incontro non altera granché l'equilibrio e il gol del 2-3 dei padroni di casa non impensierisce più di tanto. Finisce con la vittoria dell'Italia. E che possa essere la prima di una nuova, lunga serie.