Rapina in casa Vertonghen, machete e coltelli puntati contro la moglie e i figli piccoli
Machete in pugno. Coltelli. Urlavano e minacciavano, Sophie, la moglie di Jan Vertonghen. Impaurita, la donna stringeva a sé i due figli e sperava che quell'incubo finisse quanto prima e ne uscisse viva. Una scena da film dell'orrore raccontata dal tabloid inglese Daily Mail che ha descritto così la rapina subita dalla famiglia del calciatore del Tottenham pochi giorni fa. Lui non era in casa ma in campo in occasione del ritorno degli ottavi di Champions contro il Lipsia e ha saputo solo più tardo cosa era successo. Gli deve essersi gelato il sangue nelle vene al solo pensiero del pericolo che la consorte e i piccoli hanno corso. Per fortuna stanno bene, sono sani e salvi.
La ricostruzione della rapina
Difficilmente dimenticheranno quell'episodio: l'irruzione nell'abitazione, il panico e la paura scatenati dai quattro malviventi che sapevano di poter agire a colpo sicuro, sapevano che a quell'ora avrebbero potuto agire indisturbati. Hanno rovistato ovunque, facendo razzia di ciò che avesse valore, alla ricerca di soldi e oggetti preziosi, effetti personali. Un'azione rapida, nin c'era tempo da perdere. Solito copione, solita suddivisione dei "compiti": una volta entrati, il primo obiettivo è prendere il controllo della situazione e fare il più in fretta possibile. Per i quattro ladri è stato un gioco da ragazzi farlo tenendo in scacco la donna e i due figli.
La moglie di Vertonghen e i 2 figli stanno bene
È durato tutto poco tempo anche se quegli attimi sono sembrati un'infinità per la moglie di Vertonghen. A parte un grande spavento, non ci sono state altre conseguenze: né la donna né i bimbi sono rimasti feriti nella concitazione di quei momenti. Immediata la denuncia, le indagini sono subito scattate con la polizia che – dopo aver ricostruito la dinamica del colpo – s'è messa all'opera per risalire agli autori dell'assalto. Non sarà facile identificarli e ritrovarli.
