Ranocchia sul caso scommesse del 2010: “Avevo solo 19 anni, si faceva sempre il mio nome”
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Andrea Ranocchia si è messo il mondo del calcio alle spalle tre anni fa, dopo l'ultimo infortunio che lo ha colpito durante l'esperienza al Monza: sopportare un'altra operazione sarebbe stato troppo e per questo ha preferito lasciare le scene in silenzio, circondato dall'affetto dei suoi tifosi. La sua è stata una carriera piena, durante la quale ha incontrato tutti gli allenatori migliori del panorama italiano che gli hanno lasciato tanto, anche se all'inizio ha dovuto lottare contro il caso scommesse che rischiava di intaccare il suo percorso.
Nella lunga intervista concessa al Corriere dello Sport l'ex difensore ha parlato anche di quel momento. Era il 2010, aveva soltanto 19 anni e il suo nome era su tutti i giornali per una questione spinosa che avrebbe potuto portare grosse ripercussioni sul suo futuro. Alla fine è stato scagionato da tutte le accuse, ma l'episodio ha segnato drasticamente l'inizio del suo cammino nel mondo del calcio.
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Ranocchia ricorda il caso scommesse
È stata l'esperienza più brutta della sua lunga avventura da calciatore e ancora adesso resta una ferita aperta: "Il caso scommesse del 2010. Mi ritrovai coinvolto soprattutto dai media. Gli inquirenti verificarono immediatamente che non c’entravo affatto. Non arrivai nemmeno al dibattimento". Era il 2010 quando Ranocchia fu coinvolto all'interno dello scandalo "scommessopoli" che sconvolse il calcio italiano: giocatori, dirigenti e società furono accusate di associazione a delinquere finalizzata alla truffa e alla frode sportiva e spuntò anche il nome dell'ex difensore che all'epoca era giovanissimo.
Ci fu una perquisizione all'interno della sua abitazione dopo l'inchiesta aperta sul Bari (che aveva appena lasciato per approdare all'Inter), ma alla fine fu scagionato dalle accuse: "Gli interrogatori, il mio nome sui giornali, ero giovanissimo, avevo solo diciannove anni. Turbato no, perché sapevo di essere estraneo a tutto, infastidito però sì. Ero appena arrivato all’Inter, gennaio 2011, tre giorni dopo Leonardo che aveva sostituito Benitez, ed ero nel giro della Nazionale. Quando i giornali trattavano l’argomento compariva sempre il mio nome. Per fortuna quella stagione al Bari la giocai per metà perché mi ruppi il crociato".