Rangnick non doveva dirlo: i calciatori si ribellano, lo spogliatoio United ora è una polveriera
Ancora una volta il Manchester United si ritrova a leccarsi le ferite, con le voci incontrollate su uno spogliatoio molto molto inquieto. La sorprendente sconfitta ai rigori contro il Middlesbrough costata l'eliminazione in FA Cup, ha lasciato il segno. Il penalty fallito da Cristiano Ronaldo, le prestazioni molto deludenti di tanti giocatori, un gioco deludente, sono solo alcune delle gatte da pelare del manager Rangnick che a quanto pare nel post-partita si è ritrovato a fare i conti con il malumore dei calciatori.
Che il gruppo dello United sia tutt'altro che compatto non è una novità. Questa volta però le divisioni, generate da divergenze di vedute, da atteggiamenti sgraditi e da anche differenze linguistiche, sono state a quanto pare messe da parte. I calciatori secondo la stampa inglese e in particolare il tabloid The Sun si sarebbero schierati tutti, in maniera compatta, contro il manager a causa di un suo comportamento sgradito. Il tutto per prendere in un certo verso le difese di un calciatore in particolare, ovvero Jesse Lingard. Dopo il ko con il Boro, il manager ha parlato così del mancato utilizzo del calciatore inglese che è stato tolto sul mercato dopo il brutto caso Greenwood.
Quando Rangnick è stato interpellato sulla questione, nel post-partita, ha risposto candidamente: "Jesse ha chiesto alla società e a me alcuni giorni di riposo per schiarirsi le idee. La prossima settimana tornerà ad allenarsi e rientrerà in prima squadra. Posso capire che è un po' deluso e che avrebbe voluto giocare regolarmente altrove. Ora dipende da lui, il nostro gruppo è un po' più piccolo, se si presenta in allenamento ha tutte le possibilità di guadagnare tempo qui". Il calciatore però dal canto suo ha dato una versione dei fatti su Twitter diversa: "Il club mi ha consigliato di avere una pausa per motivi personali! Ma le mie idee sono chiare e sarò sempre professionale quando richiesto e darò il 100 percento".
Dunque Lingard ha evidenziato che sarebbe stato il club a metterlo in stand-by e non il contrario, come dichiarato da Rangnick. Lo spogliatoio del Manchester United comunque non ha gradito l'uscita del tecnico: il gruppo concorda sul fatto che i "panni sporchi" debbano essere lavati in casa, e non davanti ai microfoni della stampa, con dichiarazioni tra l'altro non del tutto veritiere. Una fonte interna infatti ha dichiarato al tabloid d'oltremanica: "È ora di stare insieme, di non creare divisioni parlando in pubblico. Non è il modo di fare le cose allo United, uscire e mandare in onda questi problemi sulla stampa".