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Rangnick, c’è un contenzioso con il Lipsia ma l’accordo con il Milan non è a rischio

Rangnick deve risolvere una questione di natura economica con la Red Bull e con il Lipsia, solo successivamente potrà ritenersi libero e firmare per il Milan. Il club tedesco chiede un indennizzo da 7-8 milioni e le parti stanno già discutendo in sede legale. La società rossonera non è stata coinvolta: però, per ufficializzare il nuovo tecnico deve attendere che si sia liberato da ogni vincolo.
A cura di Alessio Pediglieri
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Ralf Rangnick deve risolvere un ultimo problema prima di prendere in affido il Milan rigenerato da Stefano Pioli e riportarlo ai vertici italiani e internazionali: si chiama Lipsia, o meglio Red Bull, per un affare di soldi. Perché il club tedesco per lasciarlo andare pretende un indennizzo, attorno ai 7 milioni di euro. Una sorta di buonuscita con cui non rimpiangere il manager e permettergli di approdare in rossonero. Dove arriverà comunque, perché l'eventuale braccio di ferro non metterà in alcun modo a repentaglio il futuro milanista di Rangnick.

L'aspetto principale che deve rassicurare i tifosi rossoneri e mette in sicurezza l'accordo di massima stilato con la dirigenza milanista è che nell'attuale accordo di Rangnick come manager Red Bull, non vi siano clausole particolari o penali da dover pagare in caso di risoluzione anticipata. Perché di questo si sta parlando: pur essendo sotto contratto, il manager ha deciso di venire in Italia, chiudendo un rapporto anzitempo. Per questo motivo ora il Lipsia chiede – come è nella dinamica delle cose – una sorta di indennizzo, valutato dal club tedesco in diversi milioni di euro.

Il Milan non è stato coinvolto da Rangnick e nemmeno la Red Bull ha tirato in ballo l'accordo con i rossoneri. Sarà una questione puramente legale ed economica tra le due parti con il Lipsia che rivendica un ‘risarcimento' per perdere uno degli uomini più importanti nell'attuale progetto societario e lo stesso manager che farà valere il suo lavoro offerto nel corso degli anni. Tuttavia, la questione va risolta e in tempi brevi. La stagione post Covid si sta concludendo in fretta con le sue partite ogni 3-4 giorni e a inizio agosto il campionato terminerà. Non interesserà conoscere come il Milan chiuderà in classifica, perché non è una condizione all'arrivo di Rangnick, ma servirà capire se nei prossimi 15 giorni si sarà trovata una soluzione al contenzioso: per poter firmare il contratto (e dunque ufficializzare) l'arrivo del tedesco, Rangnick deve essere libero da ogni vincolo.

Poi, solo poi, ci sarà la questione attorno al nuovo progetto tecnico e ciò che ne conseguirà. Stefano Pioli sta ‘traghettando' il suo Milan nelle mani di Rangnick affidando una squadra ancor più consapevole e matura delle proprie qualità. Un finale di stagione imperioso che aumenta i rimpianti pre Covid ma che potrebbe assicurare, finalmente, la nascita di un vero progetto tecnico. Ci sarà la ‘grana' Ibrahimovic – che non rientra nei piani Rangnick ma che è un quid difficile cui rinunciare – ma anche in questo caso il nuovo manager non sarà in discussione: anche Re Zlatan si dovrà adattare al suo avvento.

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