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Nessim Ramdane “vittima innocente” di guerra tra narcotrafficanti: ucciso da un ragazzino di 14 anni

Nassime Ramdane, 36 anni, era un calciatore che giocava nei Dilettanti. La sua morte violenta ha lasciato sotto shock la comunità calcistica amatoriale regionale.
A cura di Maurizio De Santis
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Nessim Ramdane non aveva alcun legame con il mondo del narcotraffico (almeno finora nulla è emerso sul suo conto) ma ha trovato la morte in un agguato, ucciso da un ragazzino di 14 anni. Lo hanno ammazzato per sbaglio, per portare a termine una vendetta trasversale finita male. È stato freddato con un colpo di pistola 357 Magnum perché, spaventato dai sicari mentre era al volante, s'è rifiutato di farli salire a bordo del suo veicolo. E quel diniego, quella manovra gli sono state fatali. Volevano desse loro "un passaggio" per "farsi giustizia" e ammazzare un esponente del clan rivale: doveva essere eliminato per vendicare l'assassinio di un altro giovane (15 anni) che nei giorni scorsi era stato finito con 50 coltellate e poi dato alle fiamme. Anche questo episodio è stato l'ennesimo atto di un regolamento di conti.

Ramdane, 36 anni, era un calciatore che giocava nei Dilettanti. Alla passione per il mondo del pallone (grazie a quale guadagnava, ma non abbastanza) accompagnava la necessità di sbarcare il lunario e provvedere ai bisogni della famiglia (moglie e 4 figli) lavorando come autista privato. Lo faceva perché così poteva integrare il suo reddito. Ma nella notte tra giovedì e venerdì è avvenuta a tragedia. I giornali francesi ne hanno raccontato i dettagli in queste ore: è successo tutto nel terzo arrondissement di Marsiglia, nei pressi del quartiere Belle-de-Mai. Il suo veicolo è stato trovato contro un muro di cinta della scuola elementare Saint-Charles, all'incrocio tra le vie Léon-Gozlan e la 141a RIA.

Vittima collaterale e "innocente", del traffico di droga a Marsiglia. È la definizione che è stata data alla vicenda provando a ricostruire le circostanze di una storia da cronaca nera dai contorni ancora poco chiari. L'ex calciatore – si legge sui media – aveva il sogno di debuttare nel mondo dei professionisti, ci era andato anche vicino arrivando a un soffio dall'Olympique ma pur non essendo stato molto fortunato non s'era lasciato scoraggiare indossando le maglie di molti club delle serie minori. (Endoume, Athlético de Marsiglia, Fos-sur-Mer, Carnoux, Saint-Zacharie e Six-Fours-les-Plages).

Basta dare un'occhiata ai messaggi di cordoglio e alle parole spese suo conto di Ramdane per comprendere quanto fosse apprezzato come persona e quanto sia stato scioccante apprendere della sua morte da parte di chi lo ha conosciuto direttamente, ha lavorato con lui. "La nostra tristezza  rispecchia in pieno l'immagine di quest'uomo, retto e rispettoso, i cui valori hanno sempre suscitato l'ammirazione di coloro che lo conoscevano", ha scritto su Facebook, Fabrice Coulomb, direttore sportivo del Carnoux Football Club.

Altrettanto toccanti le frasi espresse dal club dell'ES Fos-sur-Mer: "Nessim era una persona dal cuore grande e un giocatore eccezionale. Ha giocato con noi dal 2016 al 2018, lasciando una buona impressione di sé. Sempre pronto a sudare la maglia, sapeva conquistare la stima di tutti". Anche il District du Var ha reso omaggio alla sua memoria: "Giocatore, capitano, educatore, direttore tecnico, qualunque fosse il suo cappello, è stato un esempio per i suoi soci, per lo staff, per i ragazzi che seguiva".

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