Rafaela Pimenta ora è sola al comando dell’impero di Raiola: “Ma Vincenzo non ha portato via nulla”
È trascorso quasi un anno dalla morte di Mino Raiola, uno dei procuratori più potenti e prestigiosi della storia del calcio. Ha lasciato un vero e proprio impero l’agente di Nocera Inferiore e un patrimonio tecnico che nello scorso aprile si aggirava sui 700 milioni. Ma cosa è successo in questi primi mesi di gestione senza di lui? Quello che era l’impero di Mino potrebbe andare incontro ad una vera e propria spaccatura, a giudicare anche dalle parole di Rafaela Pimenta il suo braccio destro che ne ha raccolto l’eredità.
Carmine Raiola, meglio conosciuto da tutti come Mino, è stato capace con sacrifici e lungimiranza di realizzare una scuderia eccezionale, con alcuni dei calciatori più forti e promettenti del panorama calcistico internazionale. Empatia, carisma, rapporti umani schietti e diretti, con l’ausilio di pochissime persone super fidate e una lunga lista di collaboratori sparsi qua e là per il mondo. Dopo la sua morte, inevitabile il passaggio di consegne, con un ruolo principale svolto dall'avvocato brasiliano Rafaela Pimenta che per anni è stata l'alter ego di Raiola, preferendo muoversi con riservatezza dietro le quinte. Negli ultimi giorni si sono intensificate le voci relative all'addio al gruppo di Vincenzo Raiola, ovvero il cugino di Mino, inizialmente al fianco di Pimenta.
Potrebbe essere questo l'inizio di una vera e propria divisione, che comporterebbe anche la partenza dalla scuderia di diversi giocatori, oltre che il preludio alla separazione con un altro degli ex fedelissimi del potente procuratore, ovvero lo spagnolo José Fortes. Secondo le rivelazioni di Footmercato, Rafaela Pimenta dovrebbe continuare a guidare l'agenzia con l'ausilio dell'ex terzino dell'Inter Maxwell, e con il sostegno di volti storici e di punta del gruppo come Paul Pogba e Ibrahimovic. Lasceranno invece la nave, Ismaël Bennacer del Milan, Stevi Mavididi (Montpellier), Mohamed Fares (Lazio), con la posizione di talenti come Ryan Gravenberch (Bayern) in bilico. In questo scenario infatti anche altri agenti potrebbero inserirsi e strappare giocatori: emblematico il caso di Moise Kean che a fine 2022 è entrato a far parte della World Star Agency dopo tanti anni di collaborazione con Mino Raiola.
Su questo argomento si è espressa, sempre a FM, proprio Rafaela Pimenta, ovvero colei che ha preso le redini principali dell'impero dopo il decesso di Mino. L'avvocato brasiliano che ha lavorato con l'agente italiano per 25 anni, ha raccontato di come la priorità nei mesi della malattia sia stata stargli vicino. L'azienda comunque è andata avanti grazie al sacrificio di tutti: "Io e Mino eravamo soci da anni. Ovviamente abbiamo giocato al gioco in cui Mino faceva l'"one man show" e si proponeva. Ma a pensarci bene, è impossibile per un essere umano fare tutto questo. Anche se Mino lavorava tutto il tempo".
Pimenta ha spiegato che la forza del gruppo è stato lavorare sempre tutti insieme, stando vicini ai giocatori a 360° non solo in campo, ma anche fuori accompagnandoli in tutte le loro scelte. Con la morte di Mino, le cose sono cambiate e la stessa brasiliana è andata inizialmente in crisi chiedendosi se fosse il caso di continuare. Per questo Rafaela ha raccontato un aneddoto particolare: "Durante il funerale di Mino un giocatore mi chiama chiedendomi cosa stiamo facendo visto che Mino non c'è più. Il giocatore è in fase di trasferimento, devo fornirgli una risposta veloce… E poi mi sono detta ‘Ecco, la risposta è data. I giocatori ci sono, io ci sono e dobbiamo farlo'. Andiamo al calciomercato estivo, come sempre con tutta la nostra energia e impegno e abbiamo fatto quello che dovevamo fare, ovvero prenderci cura dei nostri clienti. E alla fine del mercato di settembre, mi sono detta, continuo. Dopo la perdita di una persona fondamentale per la società come Mino, ho dovuto pensare subito alla ristrutturazione".
Ma come si è riorganizzata l'agenzia? Pimenta ha parlato di quello che è accaduto: "Perché sarebbe stato irresponsabile e arrogante da parte mia pensare di poter fare le cose da sola. Perché non facevo le cose da sola, le facevo con Mino. Ma lui non c'è più, quindi abbiamo dovuto trovare un'organizzazione in modo che coloro che si sono fidati di me durante il mercato non si pentissero della loro scelta e continuassero con me. Ho fatto queste scelte con il figlio di Mino, Mario. Insieme, abbiamo parlato molto di dove stiamo andando e cosa faremo".
Per il futuro fondamentale l'impegno dell'ex esterno brasiliano Maxwell, che da calciatore della scuderia si è ritrovato ad essere uno dei collaboratori di Pimenta: "Dopo una riflessione e molti scambi, abbiamo fatto il nostro piano per i prossimi anni e in quel momento, per caso, ho capito che Maxwell ha lasciato la UEFA per motivi personali. Ci conosciamo da tanto tempo, abbiamo lavorato insieme durante la sua carriera, in particolare al PSG, e parlando insieme gli ho detto: ‘vieni a lavorare con me, mi farebbe molto piacere'. E Maxwell è arrivato qualche mese dopo in agenzia, a fine 2022. E come nella vita, a volte accadono cose strane, c'è un'altra persona che è arrivata perché anche lui voleva vedere qualcos'altro. Da gennaio 2023 abbiamo con noi un Massimiliano Sorgato che è stato per diversi anni capo reclutamento del Milan e allenatore delle giovanili del Milan. Ed è arrivato anche a darci ancora più peso a livello tecnico".
A proposito invece di Vincenzo Raiola e del suo addio. Pimenta ha parlato di quanto accaduto e di come non sia riuscita ad accontentare tutti: "Non c'è conflitto tra lui e me. Vincenzo ed io ci siamo parlati. Gli ho sempre detto che mi rendeva felice collaborare con lui. Ma è difficile per me accontentare tutti. Cerco di farlo il più possibile ai limiti di ciò che posso fare. C'è una missione principale in questa azienda: gestire i giocatori. La prendo come una grande responsabilità e non è un gioco da ragazzi. Guadagniamo ed è normale, perché è lavoro, ma soprattutto è una responsabilità. Quindi sì, non è facile accontentare tutti. È quindi molto comprensibile vedere Vincenzo voler seguire la propria strada da dicembre, ed è del tutto accettabile. Ma Vincenzo non è partito con giocatori della società, quello non è vero, lì c'è una piccola imprecisione".
Per quanto riguarda invece i calciatori che sono partiti con Vincenzo Raiola, ovvero Bennacer e Fares, l'erede di Mino Raiola ha voluto chiarire: "Ismaël Bennacer non è mai stato nella nostra società. Quindi non ci ha portato via nulla visto che non era all'interno della nostra struttura. E con lui lavorava già Mohamed Fares, altro nome citato nell'articolo. È importante menzionarlo chiaramente, perché può creare confusione".
Per quanto riguarda Haaland (che sembra destinato a restare dov'è con Areola e Simmons) invece, che aveva un rapporto particolare con Vincenzo Raiola, Rafaela Pimenta ha voluto chiarire la situazione: "Cosa importante: i giocatori per me non sono oggetti. Non sono in grado di dire: ‘ce l'ho'. Non ho niente, sono i miei clienti. Erling Haaland, non mi appartiene. È un mio cliente, mi ha dato la sua fiducia, devo guadagnarmela ogni giorno, devo essere onesto e discreto in tutto ciò che riguarda la sua vita e la sua situazione. Penso che sia di cattivo gusto farti una lista di giocatori come se fosse una lista della spesa. Questo è il modo in cui voglio cambiare la società. So che non è necessariamente quello che ti aspetti dai media o da quello che fanno gli altri agenti che dicono: "Ce l'ho, ce l'ho, ce l'ho come giocatori". Dopo, se per il giocatore è importante che io parli di lui, lo faccio con piacere. Ad esempio, prendo l'esempio di Paul (Pogba). Immaginiamo, Paul si trasferisca o stia per firmare un grosso contratto di sponsorizzazione, allora posso parlare di lui. Parlo di Paul per evidenziarlo, per valorizzarlo. Ma parlare di Paul per parlare di Paul non va bene, non è un trofeo".
Per quanto riguarda i progetti futuri, ecco chi sono i "neoacquisti" della scuderia Pimenta: "Qualche giorno fa, abbiamo ingaggiato 5 nuovi giocatori all'interno della nostra agenzia. Tra questi ci sono futuri grandi talenti del calcio come Adam Bakoune, terzino destro italo-marocchino di 16 anni, nazionale italiano Under 16 e membro importante della Primavera del Milan. Abbiamo anche ingaggiato Michael Dokunmu, trequartista sudafricano di 16 anni, già professionista al Vitesse Arnhem in Olanda. Abbiamo anche preso un promettente giocatore della nazionale francese, ma non possiamo ancora dare il suo nome. Mi rende molto felice, è un onore, una responsabilità, ma siamo contenti di aver raccolto nuovi talenti".
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