Rafael Leao si lega al dito la provocazione dal Sassuolo: “Da noi forse non giocherebbe”
Mapei Stadium di Reggio Emilia. Sassuolo. Ultima giornata di campionato. Al Milan basta un pareggio per cucire lo scudetto sulla maglia. La festa può scattare anche in caso di vittoria dell'Inter a San Siro contro la Sampdoria grazie al vantaggio acquisto nei derby. Il titolo è lì, a un passo. Non è mai stato così vicino come non accadeva da undici anni. C'è un ultimo ostacolo da superare: la squadra di Dionisi che all'andata violò il Meazza infliggendo una batosta a quella di Pioli. Segnarono Scamacca e Raspadori, Kjaer fece autogol.
Accadeva una vita fa ma il ricordo di quell'incidente di percorso toglie il sonno e si materializza adesso che al manca pochissimo per il trionfo. Più che le gambe, conterà la testa e avere i nervi saldi. Non c'è altro da spiegare né dettagli tattici particolari da curare. A questo punto della stagione la differenza la fanno le motivazioni e un animo tranquillo. Più della lavagna e dei movimenti in campo serve aver cura dell'aspetto psicologico. Gestire la tensione, incanalare l'adrenalina, trasformare l'ansia in forza sono una priorità. Il resto arriverà a memoria.
Pioli avrà la rosa al completo. Può disporre del "suo" Milan che ha trovato in Rafael Leão uno dei protagonisti. È stata sua la rete che ha sbloccato la partita contro l'Atalanta, sua anche quella che prima di Verona ha mandato al tappeto la Fiorentina (altro brutto cliente). In totale sono 11 in 33 presenze in Serie A, alle quali si aggiungono le 2 realizzate in Coppa Italia e l'unica siglata in Champions League (contro l'Atletico Madrid nella fase a gironi).
Proverà a farne una anche contro il Sassuolo. Tra le sue motivazioni ce n'è una strettamente personale. Qualcosa che sembra essersi legata al dito. Basta dare un'occhiata al suo account ufficiale di Twitter: nella lista dei "mi piace" ce n'è uno che dà un po' l'idea di come abbia preso certe affermazioni. Lo ha messo a un post nel quale erano riportate le parole dell'ad del Sassuolo, Giovanni Carnevali. "Chi toglierei al Milan? Leão – ha ammesso nell'intervista al Corriere dello Sport -. Anche se in questo momento nel nostro attacco non so se giocherebbe".
Una battuta che al calciatore non deve essere piaciuta. Risponderà sul campo, non c'è replica migliore. Lo farà per se stesso, per il Milan, per i tifosi. Lo scudetto è lì, basta allungare una mano per stringerlo (finalmente) in pugno dopo una stagione intensa.