Rabiot sull’arbitraggio di Juventus-Inter: “È difficile giocare in 11 contro 12”
Cinque minuti, anche meno. In quel fazzoletto di match dell'Allianz Stadium si sono concentrate le emozioni di Juventus–Inter: rigore, Var, polemiche. È successo di tutto. Protagonisti assoluti del frangente sono l'arbitro, Massimiliano Irrati, e il collega in cabina di regia, Paolo Mazzoleni. Vanno in scena verso la fine del primo tempo, quando il risultato è ancora fermo sullo 0-0 nonostante un primo tempo arrembante dei bianconeri. Attaccano, sgomitano, pressano, sbattono contro la traversa, sfiorano il gol ma non lo trovano. E incassano la beffa.
Ironia della sorte c'entra ancora una volta Dumfries, come all'andata. Ma questa volta a parti invertite. A San Siro mise un piede galeotto in un contrasto con Dybala e provocò un calcio di rigore molto discusso. A Torino, il dio del calcio che tutto dà e tutto toglie, gli ha restituito "il favore" in occasione del penalty fischiato quando mancavano spiccioli di gioco all'intervallo: il direttore di gara lascia correre sul duplice contatto con Morata e Alex Sandro, non lo ritiene abbastanza grave da essere punti con la massima punizione e lascia che l'azione prosegua.
Dal Var lo richiamano e gli suggeriscono che quell'episodio merita un'attenzione in più: va alla on-field-review e assegna il tiro dal dischetto ai nerazzurri. Pandemonio. Szczęsny compie l'ennesimo miracolo e para la conclusione di Çalhanoğlu, sulla respinta la palla carambola in rete ma il gol è annullato. Perché? Irrati è convinto che quei pochi metri dinanzi al portiere della Juventus siano una "tonnara" dove tra colpi e sbuffo il turco commetta fallo su Danilo (sua la deviazione fatale su autorete) e de Ligt. L'Inter protesta, l'arbitro indica la punizione. Poco dopo, suo malgrado, cambierà la decisione ma senza andare a rivedere l'azione incriminata al monitor. E fa ripetere il calcio di rigore. La Juve trasecola, Allegri perde le staffe. Urla, si dimena, toglie il cappotto e lo lancia a terra per la rabbia.
Che è successo? Sulla battuta de Ligt s'era mosso in anticipo, era già in area di rigore prima che la palla fosse calciata e – secondo l'interpretazione degli ufficiali di gara – aveva in qualche modo guadagnato un vantaggio illecito nell'intervenire tempestivamente subito dopo la parata di Szczęsny. Çalhanoğlu non sbaglia, indovina angolo e potenza giusti del tiro e manda tutti a prendere un tè caldo. Retrogusto amaro. A renderlo avvelenato ci sarà ancora dell'altro: l'entrata ingenua di Bastoni su Zakaria, per la quale i bianconeri invocano il penalty nella ripresa ma inutilmente.
Reazioni. A caldo, davanti alle telecamere, Massimiliano Allegri evita di far scivolare il discorso sull'arbitraggio. Avrebbe tanto da dire, preferisce tacere. "Evitiamo di dire delle cose che tanto ora non serve – dice nel corso delle interviste -, parliamo della prestazione". Rabiot, invece, non ci sta e fa capire senza troppi giri di parole che la direzione di gara di Irrati non gli è piaciuta affatto: "Ottima partita, bravi tutti! Peccato il risultato, ma è difficile giocare a 11 contro 12!". Lo aveva detto anche in tv, a Dazn: "L'arbitro ha deciso la partita, il fallo su Zakaria era in area ed è un episodio importante". C'est la vie, Adrien.