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Rabiot ce l’ha ancora con gli arbitri, ma si tradisce: non conosce il regolamento del calcio

Per la seconda settimana consecutiva Adrien Rabiot protesta con gli arbitri nelle stories su Instagram. Non capisce le ragioni dell’annullamento del gol di Pellegrini: ma è scritto nelle regole.
A cura di Paolo Fiorenza
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È stata una settimana burrascosa per Adrien Rabiot e il suo rapporto con gli arbitri. Cominciata lunedì con le vibranti proteste social dopo l'arbitraggio di Irrati in Juventus-Inter ("È difficile giocare 11 contro 12", l'eloquente commento del francese) e conclusa con l'episodio che lo ha visto involontariamente protagonista in occasione dell'annullamento del gol di Pellegrini nella sfida contro il Cagliari. L'episodio da moviola che più ha fatto discutere nell'incontro tra i sardi e la Vecchia Signora.

La dinamica dei fatti è quella nota: la conclusione vincente di Pellegrini viene deviata in porta da Rabiot, che è girato di spalle e viene colpito all'altezza del gomito, totalmente aderente al corpo. Il suo tocco è decisivo ai fini della marcatura, viene notato al VAR e successivamente punito dall'arbitro Chiffi con l'annullamento della rete. La Juve è poi riuscita a venire a capo della partita e a vincerla, grazie ai gol di De Ligt e Vlahovic, ma Rabiot non ha mandato giù la decisione del direttore di gara. Così come nel post Juve-Inter, ha affidato ai social il suo disappunto.

L'ex centrocampista del PSG ha riproposto in una story su Instagram il replay dell'azione incriminata, quello dall'angolazione migliore, che permette di apprezzare sì il tocco, ma anche la totale inconsapevolezza di Rabiot: di schiena rispetto a Pellegrini e con le braccia nella miglior posizione possibile e attaccate al tronco. Immagini accompagnate da una frase: "Sto ancora cercando di capire".

Ma non esiste nessun mistero. Per quanto astrusa ed eccessivamente punitiva possa sembrare, la regola del fallo di mano è scritta in modo estremamente chiaro – da bianco/nero – per quanto riguarda le situazioni in cui da un tocco di braccio nasce un gol. Senza alcun margine di discrezionalità: se la palla tocca il braccio o la mano e finisce in porta, il gol è da annullare in qualunque caso, a prescindere da volontarietà o posizione delle braccia.

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Una delle ultime revisioni al regolamento del calcio ha prodotto un testo semplice ed immediato per situazioni come quella del gol di Pellegrini (con tocco di mano di Rabiot): "È fallo di mano se un calciatore segna nella porta avversaria immediatamente dopo che il pallone ha toccato le sue mani/braccia, anche se in modo accidentale". Senza alcun margine di equivoco, è quanto successo in Cagliari-Juve. Con buona pace di Rabiot, che avrà avuto modo di approfondire la regola.

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