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Quincy Promes assente al processo ma condannato a 18 mesi di carcere: aveva accoltellato il cugino

L’ex nazionale olandese è rimasto a Mosca per il timore di essere arrestato sul posto. L’accusa aveva richiesto una pena detentiva di 2 anni per omicidio colposo. Promes dovrà rispondere nei prossimi mesi anche di un altro reato: traffico internazionale di droga.
A cura di Alessio Pediglieri
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Continuano senza tregua i guai giudiziari per Quincy Promes, il 31enne ex nazionale olandese oggi allo Spartak Mosca, che è stato condannato dal tribunale di Amsterdam a 18 mesi di carcere per aver accoltellato il cugino. Pochi giorni fa il giocatore era stato coinvolto in una maxi retata per un giro di droga internazionale.

La richiesta del pubblico ministero è stata solamente in parte accettata lunedì mattina da parte del Tribunale di Amsterdam che doveva deliberare sul processo aperto nei confronti di Quincy Promes, accusato di lesioni personali gravi a seguito dell'accoltellamento del cugino dopo una lite. L'accusa aveva proposto il massimo della pena detentiva per questi reati che prevede due anni di carcere, ma alla fine il giudice ha stabilito per 18 mesi di arresto del 31enne ex nazionale Orange che non era presente al processo, restando a Mosca dove gioca con la maglia dello Spartak.

Il fatto risale a oltre due anni fa, ai tempi in cui Promes militava in Olanda, tra le file dell'Ajax e per cui venne arrestato e poi rilasciato su cauzione. Nell'accoltellamento successivo ad un acceso diverbio con un cugino, il calciatore aveva colpito la vittima a un tendine importante, che lo ha reso incapace di usare la gamba sinistra per lungo tempo e che ancora oggi accusa lesioni permanenti. L'uomo infatti, oltre ad aver dovuto affrontare una lunghissima riabilitazione non può più accovacciarsi o correre e sta soffrendo anche di disturbo da stress post-traumatico. Tuti elementi che hanno aggravato la posizione di Promes la cui aggressione era stata confermata attraverso una serie di intercettazioni durante un'indagine per un traffico di droga.

L'attaccante olandese festeggiato dai compagni dello Spartak Mosca dove gioca dal 2021
L'attaccante olandese festeggiato dai compagni dello Spartak Mosca dove gioca dal 2021

Il Pubblico Ministero ha inizialmente perseguito Promes per tentato omicidio colposo e aggressione aggravata, con l'accusa che è stata successivamente tramutata a tentato omicidio. Ma il tribunale non ha ritenuto le prove in proprio possesso sufficienti per incolpare Promes per tentato omicidio o omicidio colposo, visto che ha pugnalato il cugino a un ginocchio e non a un organo vitale nel litigio sfociato in reato durante una festa di famiglia. Il giocatore, che non era presente ad Amsterdam per la paura di venire arrestato sul posto, è rimasto a Mosca ed è stato rappresentato in tribunale da un suo legale che ha immediatamente annunciato che ricorrerà il appello.

Un guaio giudiziario che si aggiunge anche ad un'altra torbida vicenda che ha coinvolto nelle scorse settimane ancora Promes e per cui dovrà rispondere in tribunale: è stato accusato dalle autorità olandesi di avere importato "diverse centinaia di chili di cocaina", in particolare attraverso il porto di Anversa, in Belgio per un giro d'affari imponente stimato in circa 1.300 kg per un valore complessivo folle, attorno ai 75 milioni di euro.

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