Questo weekend si è giocata la partita più importante al mondo. E non era la finale di Champions
Lo spareggio per la promozione in Premier League è la partita più importante del mondo. Può sembrare impossibile, ma in termini economici questa affermazione corrisponde alla verità. In Inghilterra, infatti, i ricavi che una squadra può ottenere salendo dalla Championship (la nostra serie B) alla Premier, arrivano addirittura a superare il guadagno complessivo della vincitrice della Champions League: cambia perciò completamente il destino di una società. La portata della posta in gioco per uno spareggio da cui dipende una ricchissima prospettiva diventa così altissima. Questo si è giocato ieri a Wembley davanti a 80 mila spettatori e a trionfare è stato, per 1-0, il Nottingham Forest, che mancava in massima serie da ben 23 anni e ora potrà godere di un ricchissimo bottino per affrontare il campionato più competitivo del mondo il prossimo anno. Ma per capire meglio le cifre che andremo ad analizzare, prendiamo come termine di paragone il calcio italiano, con la promozione dalla categoria cadetta alla Serie A.
Sempre ieri si sono infatti conclusi i playoff della Serie B, con il Monza che è riuscito ad ottenere la sua storica prima promozione in A a discapito del Pisa. Questo risultato andrà sicuramente ad arricchire il budget della società brianzola, che comunque può contare su basi economiche solide grazie alla proprietà Berlusconi. Ma per arrivare a calcolare la cifra di cui beneficia, bisogna considerare in primis i guadagni derivanti dalla vendita dei diritti TV: questi sono pari ad un minimo di 24 milioni di euro, circa 16 milioni in più rispetto a quanto percepito per la Serie B. A questi bisogna sommare altri 1,5 milioni di premio promozione e la prospettiva del cosiddetto "paracadute" in caso di retrocessione negli anni successivi: il "contributo di solidarietà" per i club che terminano la stagione negli ultimi tre posti della classifica. Quest'ultima è chiaramente una possibilità che nessun tifoso si augura, ma che per le società calcistiche italiane di bassa fascia nella propria categoria rappresenta un ampio sospiro di sollievo in termini economici. Per la Serie A, nel caso in cui la neopromossa retrocedesse subito, è previsto un paracadute di 10 milioni di euro: la cifra poi aumenta in base al numero di campionati di Serie A disputati negli ultimi cinque anni. Arriviamo dunque a una cifra complessiva di circa 36 milioni di euro.
In Inghilterra è tutta un'altra storia. Anche qui tutto gira dai ricavi dei diritti televisivi, ma le cifre sono cinque volte tanto. I club inglesi promossi dalla Championship possono infatti beneficiare degli introiti da diritti tv del massimo campionato inglese, con un salto che va dagli 8 milioni di sterline (9,4 milioni di euro) incassati nella seconda serie a un minimo di 100 milioni di sterline della Premier (117,6 milioni di euro). Quindi chi viene promosso incassa un minimo di circa 92 milioni di sterline in più (108,2 milioni di euro) rispetto alla stagione in Championship. Anche qui si va poi ad aggiungere l’eventuale famoso paracadute per i club che scendono dalla Premier alla Championship: se a retrocedere è una squadra con alle spalle un solo anno nel massimo campionato, è previsto un contributo biennale: 42,6 milioni di sterline (poco più di 50 milioni di euro) al primo anno, il 55% della quota di diritti tv divisa in parti uguali tra i 20 club e 34,9 milioni di sterline (41 milioni di euro) al secondo anno, il 45% della quota di diritti tv divisa in parti uguali tra i 20 club.
In totale, parliamo quindi di ulteriori 77,5 milioni di sterline (91 milioni di euro) nelle stagioni successive, frutto della promozione. Tra diritti tv e paracadute, dunque, l’accesso alla Premier League che si sono giocate Huddersfield e Nottingham Forest valeva un minimo di 169,5 milioni di sterline (quasi 200 milioni di euro!). Arrotondando, siamo a circa 165 milioni di euro in più rispetto all'Italia, ma la cifra è chiaramente destinata a salire nelle stagioni successive, nel caso in cui un club riuscisse a mantenere la categoria, e supera quindi di gran lungo anche quella che ottiene chi trionfa in Champions, di circa 120 milioni. Avendo ben chiaro questo scenario, si può comprendere meglio quanto sia costato allo sciagurato difensore dell'Huddersfield Levi Colwill farsi l'autogol che ha deciso lo spareggio e ha ricoperto d'oro il Nottingham.