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Quel che non si è visto nel caos della finale di Champions: bande di criminali in azione

Emergono altri particolari intorno al disastro organizzativo in occasione della finale di Champions League tra Liverpool e Real Madrid.
A cura di Vito Lamorte
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La finale di Champions League è l'evento calcistico dell'anno e tutti gli appassionati non vedono l'ora del fischio d'inizio che mette di fronte le squadre più forti d'Europa. L'ultima edizione è stata vinta dal Real Madrid, che ha battuto il Liverpool con un gol di Vinicius Jr., ma la partita di Parigi non verrà ricordata solo per quello che è accaduto in campo: la gara tra i Reds e Blancos è iniziata con 36 minuti di ritardo a causa dell'inferno che si è verificato all'esterno dell'impianto di Saint-Denis.

All'inizio si è parlato di una semplice scelta per motivi di ordine pubblico e garantire l'ingresso a tutti i tifosi fuori ma con il passare dei minuti sono iniziate ad arrivare le immagini terribili dai cancelli all'esterno dello stadio: file lunghissime, tifosi provvisti di biglietto vittime di spray urticante spruzzato dalle forze dell'ordine, anche verso bambini, e di gas lacrimogeni mentre altri sprovvisti di tagliando che hanno scavalcato eludendo i controlli e riuscendo ad assistere al match. Immagini che hanno lasciato tutti a bocca aperta e non degne di un evento di tale portata.

La UEFA ha affermato che le ragioni di quanto accaduto sono da riportare ai tifosi arrivati ​​in ritardo e ai biglietti falsi ma queste due tesi sono state contestate dal Liverpool che ha chiesto l'avvio di un'indagine per fare chiarezza. La Uefa infatti ha annunciato di aver commissionato un rapporto indipendente sugli eventi a Tiago Brandao Rodrigues, membro del parlamento portoghese e presidente della commissione parlamentare per l'ambiente e l'energia. Nonostante i tentativi di fare ricadere la colpa sui fan inglesi però, ci sono delle vicende che stanno venendo alla luce pian piano e tra queste c'è anche lo sciopero del personale della RER, che ha costretto a far confluire i tifosi verso pochi accessi.

Uno dei temi che sta prendendo sempre più corpo e che non si è visto fa riferimento alle bande di microcriminalità francese, che hanno forzato l'ingresso allo Stade de France e hanno contribuito a seminare il panico nei pressi dell'impianto.

I tifosi del Liverpool e del Real Madrid, regolari possessori di biglietto, hanno assistito in prima persona a questi giovani che sono riusciti a superare il primo posto di blocco di sicurezza e si sono lanciati verso le scale dell'ingresso scavalcando le recinzioni a loro discapito. Questo è probabilmente il motivo per cui le autorità francesi hanno deciso di chiudere alcuni cancelli ai tifosi con i biglietti e hanno iniziato ad eseguire delle cariche nei pressi dei punti di accesso. In un video il giornalista di BBC News, Nick Parrot, ha spiegato molto bene cosa c'era a Parigi prima della finale di UCL: "Mi sono imbattuto ripetutamente in questo problema mentre cercavo di accedere allo stadio ieri sera. La gente del posto cercava di farsi strada con la forza, inducendo la sicurezza a chiudere i cancelli e tenere fuori i tifosi legittimi con i biglietti. La polizia non sapeva come affrontarli o non voleva".

Secondo molte testimonianze queste bande locali hanno operato anche rubando biglietti, telefoni cellulari e tutto ciò che avevano a portata di mano: in base ad alcuni resoconti dovrebbero essere gli stessi che si trovavano sotto i tunnel e nelle strade con meno illuminazione nei dintorni dello stadio che portano alla metropolitana.

Questo racconto conferma esattamente quello che hanno visto in prima persona migliaia di tifosi del Liverpool  che, come si vede in alcuni video, vengono respinti dalla polizia oppure allontanati con spray e lacrimogeni. Immagini strazianti soprattutto perché in quella moltitudine di persone c'erano anche molti bambini.

Si tratta di prove che fanno cadere la narrazione costruita dalla UEFA e dalle autorità francesi, che subito hanno tentato di incolpare i tifosi arrivati in ritardo o con biglietti falsi: le immagini e le parole dei testimoni ci mettono di fronte a delle file di migliaia di persone create dalla polizia, che poi ha chiuso i cancelli dopo che alcuni ragazzi hanno saltato i tornelli e la recinzione fuggendo via tra la folla già presente nell'impianto.

Cinque tifosi del Real Madrid hanno raccontato a 20minutos.es di essere stati avvicinati da un gruppo di ragazzi del posto appena hanno lasciato la macchina nel parcheggio perché "non sapete dove state parcheggiando e ci ha chiesto 50 euro per la custodia del furgone".

A raccontare l'inferno visto a Saint-Denis ci hanno pensato anche la moglie di Thiago Alcantara, Julia Vigas, e il fratello di Joel Matip, Marvin: la prima ha parlato attraverso delle stories di Instagram che "alcuni rapinatori hanno cercato di aggredirci" mentre il secondo è stato costretto a fuggire con la moglie incinta mentre cercava di entrare nello stadio.

Purtroppo ci sono testimonianze sia prima che dopo il match da parte di tifosi inglesi e spagnoli che sono stati coinvolti in lanci di lacrimogeni e hanno raccontato che a distanza di pochi metri i giovani delinquenti del posto li hanno aggrediti mentre si dirigevano verso la metropolitana.

Doveva essere una grande festa di sport ed è diventato un inferno per tutti.

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